Buzzi-Carminati, Ros: così il “Mondo di Mezzo” creava fondi neri per le mazzette

Buzzi-Carminati, Ros: così il "Mondo di Mezzo" creava fondi neri per le mazzette
Buzzi-Carminati, Ros: così il “Mondo di Mezzo” creava fondi neri per le mazzette (Messaggero)

ROMA – Per corrompere politici e funzionari ci vuole denaro contante, e per avere liquidità ci vogliono fondi neri e un sistema per alimentarli. Stando alle ricostruzioni del Ros dei carabinieri, al gruppo di indagati nell’operazione “Mondo di Mezzo”, guidato da Massimo Carminati e Salvatore Buzzi, non mancava la fantasia e l’abilità per gestire una “contabilità parallela” fondamentale per distribuire le mazzette necessarie per procurarsi i grandi affari e i grandi appalti, a spese del Comune di Roma e dello Stato. Della collettività.

Stando a quanto scrive Valentina Errante sul Messaggero: “Il reato di false fatturazioni, secondario rispetto alle pesantissime contestazioni della Dda agli indagati, era invece lo strumento indispensabile per pagare le mazzette e consentire a Carminati di incassare”. La liquidità veniva alimentata tramite un ristorante del circolo Rai e un autolavaggio:

Scrive il Ros dei carabinieri: «Le cooperative riconducibili a Salvatore Buzzi sono state utilizzate per partecipare alle assegnazioni pubbliche e per creare liquidità extracontabili da destinare ai pubblici ufficiali corrotti e al pagamento degli illeciti guadagni spettanti ai sodali, avvalendosi altresì di società terze, alcune delle quali molto vicine allo stesso Carminati, per l’emissione di false fatturazioni e di fatturazioni per operazioni inesistenti».

Sono Nadia Cerrito, la segretaria, e Paolo Di Ninno, il ragioniere delle coop di Buzzi, a gestire i libri neri della contabilità parallela. Anche Claudio Bolla, procuratore del Consorzio Eriches 29, secondo gli inquirenti, conosceva il sistema. […] Unibar e Unibar 2 non erano soltanto le società che gestivano il ristorante del circolo sportivo Rai di Tor di Quinto e il locale ”Pagus”, a due passi da Saxa Rubra. Le aziende dell’imprenditore Giuseppe Ietto, definito da Carminati un «ragazzo nostro», avevano in mano la fornitura dei pasti per i minori ospiti delle strutture d’accoglienza affidate a Buzzi […]

Anche la “Cooperativa servizi di manutenzione” avrebbe ricevuto pagamenti «senza alcun corrispettivo di prestazioni, modus operandi già riscontrato con la società Imeg srl (di Agostino Gaglianone ndr) per consentire a Massimo Carminati di rientrare in possesso delle illecite somme a lui spettanti». […] È Buzzi a spiegare a Claudio Turella, ex responsabile del Servizio giardini del Campidoglio al quale sono stati trovati 570mila euro in contanti, come funzionasse il sistema del nero, il 16 maggio 2013 gli racconta che Franco Panzironi, ex ad Ama, gli «ha prosciugato tutti i soldi. Poi aggiunge: «Noi se salvamo con la benzina, i lavaggi. Io c’ho 200 camion». Il pretesto della manutenzione e del lavaggio dei camion delle coop, affidati alla società Officine metalmeccaniche di Marco Clementi, avrebbe garantito “altro nero”.

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