Cade da viadotto 50 metri, 16enne salvato dai materassi

(foto d'archivio)
(foto d’archivio)

ROMA – Salvo dopo un volo di 50 metri. E’ l’incredibile storia di un sedicenne romano, Luca, precipitato da un cavalcavia della linea ad Alta velocità Roma-Firenze e salvo, per miracolo, dopo essere caduto su alcuni materassi posizionati sopra una roulotte.

Luca, che soffre di disturbi psichici ed è appassionato di treni, era scomparso nel pomeriggio di giovedì.

La storia raccontata da Laura Bogliolo del Messaggero:

«Papà aiuto, sono stato colpito da un treno: mi sono rialzato, sto bene, vieni a prendermi». La sconcertante telefonata arriva alle 21 di giovedì: il papà di Luca, 16 anni, terrorizzato, cerca di tranquillizzarlo: «Togliti dai binari! Io sto arrivando!». Ma del ragazzo non si saprà più nulla fino alla mattina seguente, quando verrà avvistato e soccorso dagli agenti della Polfer a bordo di un elicottero del reparto volo di Pratica di Mare. Luca, che soffre di disturbi psichici ed è appassionato di treni, era scomparso nel pomeriggio: dopo aver raccontato di essere stato colpito da un treno, ha camminato ed è precipitato da un cavalcavia della linea ad Alta velocità Roma-Firenze, nei pressi della stazione Settebagni: un volo di 50 metri, poi è atterrato sul tetto di una roulotte.
«UN MIRACOLO»
Il giovane ha sfondato il tetto della struttura nascosta tra i rovi ed è rimasto agonizzante fino a quando gli agenti della Polfer diretti da Domenico Ponziani, dopo ore di incessanti ricerche, lo hanno trovato. «Un miracolo» dicono i soccorritori. Dentro quella roulotte c’erano dei materassi che hanno attutito il colpo. Luca è cosciente, ferito, ricoverato al Policlinico Gemelli, ma non in pericolo di vita. 
TELEFONATA AL PAPÀ
A lanciare giovedì sera il primo allarme è un passante che segnala la presenza di una persona che cammina sui binari vicino la stazione di Settebagni. Poco dopo un macchinista di un treno diretto verso nord avvertirà la centrale: «Ho colpito qualcosa, non so cosa sia». La Polfer si attiva subito e dirama l’allarme: i treni inizieranno a procedere a vista, lentamente. I controlli sul treno intanto daranno esito negativo: nessuna traccia ematica o segno di urto. La persona vista camminare sui binari è Luca che nel frattempo ha trovato la forza di chiamare il papà: «Un treno mi ha colpito alla testa ma mi sono rialzato, aiutami». 
«AVVISTATO!»
Il telefono del giovane non squilla più. Intanto la famiglia ha allertato gli uffici della Polfer di Roma-Tiburtina. Le ricerche sono iniziate subito. Sull’elicottero del reparto volo di Pratica di Mare c’è Marco Napoli, responsabile della squadra di polizia giudiziaria della Polfer. «Non ci siamo mai arresi, l’ultimo contatto con il cellulare ci indicava la zona del cavalcavia – spiega Napoli – grazie all’uso di sofisticate telecamere a rilevazione di calore abbiamo visto la sagoma del ragazzo dentro la roulotte. L’elicotterista – aggiunge Napoli – è stato bravissimo, è riuscito ad atterrare». 
I SOCCORRITORI
Napoli e l’elicotterista hanno prestato i primi soccorsi al sedicenne che era semi-cosciente. Aveva un’evidente ferita alla tempia sinistra. Ma Luca ha resistito: è rimasto ore in quella roulotte che ha attutito il colpo, ore nel buio più totale in quel dirupo. Un elicottero dei vigili del fuoco Saf ha trasportato Luca al Policlinico Gemelli dove è stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva pediatrica diretto dal professor Giorgio Conti. Non ha riportato danni cerebrali, ha molte ferite, è grave, ma ancora vivo.

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