CAGLIARI – Sono stati condannati dal Gup del Tribunale di Cagliari i due imputati, responsabili della gestione dei rifiuti e del sistema gestione ambientale della Portovesme Srl, per un traffico di rifiuti tossici, fra il 2005 e il 2007, utilizzati, secondo l'accusa, per costruire fondi stradali o come materiale di riempimento per la realizzazione dei parcheggi dell'ospedale oncologico di Cagliari.
Due anni e otto mesi sono stati inflitti ad Aldo Zucca, di 58 anni, di Gonnosfanadiga, e due anni e due mesi a Maria Vittoria Asara, di 39 anni, di Sestu. Per entrambi pena sospesa mentre il risarcimento del danno e' da stabilire in separato giudizio.
E' la sentenza del Gup Giovanni Massidda, al termine del processo per un presunto traffico illecito di circa diecimila metri cubi di scarti industriali (secondo le stime 15.000 tonnellate fra arsenico, piombo, zinco, cadmio, rame e altri minerali) finiti nelle zone di Settimo S.Pietro, Serramanna e nel piazzale dell'ospedale oncologico.
Per Zucca e Asara il pm Daniele Caria aveva chiesto la condanna a tre anni. Altri indagati per il presunto traffico di rifiuti tossici, dopo il rinvio a giudizio, sono sotto processo davanti al Tribunale perche' hanno scelto il rito ordinario.
La sentenza e' stata accolta con soddisfazione dagli ambientalisti di Carloforte e del Sulcis, riuniti nel 'Comitato popolare carlofortini preoccupati', che hanno dato vita ad un sit-in davanti al Palazzo di Giustizia seguendo da vicino tutte le fasi del processo celebrato con rito abbreviato.
''Soddisfatti perche' e' stata fatta giustizia – ha detto Salvatore Parodo del Comitato degli ambientalisti – stiamo combattendo contro chi vuole avvelenare il nostro territorio''. ''E' chiaro che era un crimine – ha aggiunto Angelo Cremone, un altro manifestante – seppellire rifiuti pericolosi proprio davanti all'ospedale dove i pazienti si curano dal cancro''.