Cagnetta bruciata coi petardi, 5mila € a chi trova colpevoli

di redazione Blitz
Pubblicato il 28 Dicembre 2015 - 08:48 OLTRE 6 MESI FA
Cagnetta bruciata coi petardi, 5mila € a chi trova colpevoli

La cagnetta Fiamma

FERENTINO (FROSINONE) – Pestata a sangue, poi ustionata con alcuni petardi: è successo questo alla piccola Fiamma, una cagnetta bastardina bianca di Ferentino, paese in provincia di Frosinone. Qualcuno ha sfogato su di lei, che certo non poteva ribellarsi, la propria violenza cieca. Ma adesso su quel qualcuno la Aidaa (l’Associazione italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente) ha messo una taglia di cinquemila euro. Tanti sono i soldi che riceverà chi aiuterà a trovare i responsabili (o il responsabile) delle botte alla piccola Fiamma. Forse degli studenti dell’istituto tecnico di Ferentino.

Come ha spiegato Francesca Monoscalco, responsabile di Aidaa a Ferentino, al Messaggero, 

“Una taglia di 5.000 euro sarà pagata a chi con la sua testimonianza diretta e sottoscritta aiuterà ad individuare e far condannare in via definitiva i responsabili del pestaggio a cui nei giorni scorsi è stata sottoposta la cagnetta Fiamma, dalle prime indicazioni a picchiare Fiamma fino a ridurla ad una maschera di sangue dopo averle fatto esplodere addosso dei petardi sarebbero stati degli studenti delle classi superiori dell’Itis di Ferentino. Da qui la decisione dell’Associazione di istituire una taglia per individuare, denunciare e punire questi malviventi”.

E se davvero si scoprirà che è stato qualche studente dell’Itis, l’Associazione animalista ha intenzione di intervenire anche a livello scolastico, come ha spiegato Monoscalco:

“Interverremo anche con i vertici dell’istituto, vogliamo che la scuola insegni l’amore per gli animali e che questi delinquenti siano puniti esemplarmente e pubblicamente. Gli autori di questo gesto dovranno rispondere davanti alla legge e per questo mettiamo una taglia perchè si sentano braccati e si rendano conto di quanto hanno fatto”.

Stessa determinazione da parte del presidente nazionale di Aidaa, Lorenzo Croce: 

“Personalmente li prenderei a calci in pubblico, ma la legge non lo consente anche se sono molti i messaggi di persone che chiedono di sapere i nomi di questi delinquenti senza palle che se la prendono con un cane non avendo il coraggio di prendersela con la propria vigliaccheria”.