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Calabria. “Acqua potabile fuori dalla norma”: sequestrato acquedotto dell’Alaco

di admin |17 Maggio 2012 14:28

VIBO VALENTIA – L’acqua potabile è fuori dalla norma. Per questo motivo i carabinieri dei Nas hanno sequestrato l’intero acquedotto di Alaco, tra Vibo Valentia e Catanzaro è stato sequestrato dai carabinieri dei Nas. Sono stati notificati 26 avvisi di garanzia nei confronti di dirigenti e tecnici della societa’ di gestione del servizio idrico, di responsabili di Aziende Sanitarie Provinciali, di dirigenti regionali e dell’Arpacal nonche’ dei sindaci di alcuni comuni. Le persone indagate sono accusate di aver consentito la distribuzione di acqua per uso umano non conforme ai requisiti di potabilita’.  Il provvedimento di sequestro e’ stato emesso dalla Procura di Vibo Valentia per carenze igienico-strutturali. L’indagine dei carabinieri del Nas di Catanzaro e del Corpo forestale dello stato di Vibo Valentia è iniziata nel 2010.

”Si e’ trattato di un lavoro estremamente impegnativo portato avanti dagli investigatori e dalla Procura da cui e’ emerso un quadro estremamente grave, con pregiudizio per la salute pubblica”. Lo ha detto il Procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, Mario Spagnuolo, circa l’indagine che ha portato al sequestro dell’acquedotto Alaco ed all’emissione di 26 avvisi di garanzia. ”Le indagini – ha aggiunto – proseguono per definire le responsabilita’ penali delle persone coinvolte e ricostruire in termini di assoluta precisione i fatti oggetto dell’inchiesta”.

Anche il neo sindaco eletto di Catanzaro e presidente della Sorical, Sergio Abramo, ha ricevuto un avviso di garanzia. Altri avvisi di garanzia sono stati notificati all’attuale sindaco di Vibo Valentia, Nicola D’Agostino, ed al predecessore Franco Sammarco. I reati che vengono contestati a vario titolo sono di avvelenamento colposo di acqua e frode in pubbliche forniture in concorso con alcuni dirigenti della Sorical.

L’inchiesta è iniziata nel 2010 dopo le numerose segnalazioni circa il colore, il sapore e l’odore dell’acqua potabile che dall’invaso artificiale dell’Alaco finiva nella rete idrica pubblica. L’acquedotto fornisce l’acqua potabile alla gran parte dei comuni della provincia di Vibo Valentia ed alcuni comuni del basso jonio soveratese, in Provincia di Catanzaro.

In particolare il Corpo Forestale ha provveduto al sequestro delle le strutture idriche di Mongiana, Nardodipace, Fabrizia e Vallelonga, tutte nel vibonese. Nel corso delle indagini il personale della Forestale ha effettuato, all’interno del bacino della diga dell’Alaco, in prossimita’ dell’impianto di trattamento dell’acqua, numerosi prelevamenti e campionature grazie ad una sonda multiparametrica, allo scopo di verificare il livello di inquinamento delle acque e la loro potabilita’.

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