Estate più calda da 50 anni, 400 milioni di € di danni alle coltivazioni

ROMA – Avete caldo? Non a torto visto che è l’estate più calda da 50 anni. E a risentirne sono anche le piante: ammontano ad almeno 400 milioni di euro i danni provocati alle coltivazioni agricole dalla siccità che con il grande caldo provocato da tre anticicloni sta “soffocando” da oltre un mese l’Italia.

Scipione, Caronte, Minosse, i tre anticicloni africani che hanno infuocato l’Italia e che si sono susseguiti uno dopo l’altro nell’ultimo mese, hanno fatto battere alcuni record che avevano un solo precedente nel torrido 2003. Bologna nelle ultime settimane, sottolineano gli esperti de ”Ilmeteo.it”, ha registrato una media di 32.6°C contro i 30,6 dello stesso periodo del 2003; Roma con 34,5 è stata la più calda di sempre, con ben 3°C oltre i 31.5 del 2003; Napoli con 32°C ha superato di 2°C i 30°C rilevati nel medesimo periodo del 2003 e infine Bari con 33,5 batte i 31,5 del 2003. E quasi tutte le città del centrosud rispecchiano questo trend, che vede ovunque temperature di ben 6°C oltre le medie trentennali.

Martedì, mercoledì e giovedì saranno i giorni in cui l’ondata di caldo di Minosse darà il meglio di sé: tutto il centrosud, ma anche l’Emilia Romagna supereranno i 35°C, mentre Sicilia, Calabria, Basilicata e Puglia vedranno innalzare la colonnina ben oltre i 40°C, con alcuni record di 43°C nel ragusano e siracusano in Sicilia. Al nord invece ci sarà occasione per qualche temporale non solo sulle Alpi, ma anche sul Piemonte, sulla Lombardia e da domani anche sul Friuli. Da venerdì aria più fresca al Nord, sottolinea ancora Antonio Sanò del ”IlMeteo.it”, ma nel fine settimana colpo di coda di Minosse prima di lasciarci definitavemente. La prossima settimana calo termico e temperature al di sotto della media.

Danni all’agricoltura. Minosse ha anche un altro record: è il terzo anticiclone più arido di tutti i tempi con il 71% in meno di precipitazioni rispetto alla media secondo secondo Isac-Cnr. Il mais è la coltura agricola più colpita con le piante appassite in decine di migliaia di ettari che non potranno neanche essere raccolte nelle regioni del nord, ma danni pesanti – sottolinea la Coldiretti – sono stimati anche per il pomodoro destinato alla trasformazione industriale per la produzione di passate, polpe e sughi con un crollo del 20% in media sulla produzione attesa, anche se la qualità resta buona. La mancanza di precipitazioni ha ridotto la produzione anche dell’erba medica, foraggio necessario per l’alimentazione degli animali nelle stalle e quella di altre coltivazioni come il girasole e le bietole, ma a soffrire sono anche le verdure e la frutta per effetto della cosiddetta evapotraspirazione (la perdita di acqua dal terreno e dalle piante) che con le temperature bollenti ha raggiunto livelli che – continua la Coldiretti – si registrano normalmente a fine luglio/agosto.

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