E’ già caldo record e ora anche i pesci ora rischiano di soffocare. Estate da bollino rosso per le produzioni ittiche di lagune, stagni e laghi, minacciate dalle temperature record di questi giorni. A lanciare l’allarme, fa sapere all’agenzia Ansa, è Fedagripesca-Confcooperative che ha fotografato le criticità lungo la penisola.
Caldo record con lagune e laghi roventi, la situazione nella Penisola
Negli stagni dell’Oristanese il caldo torrido e l’assenza di interventi manutentivi dall’altra rischiano di favorire la proliferazione delle alghe che riducono l’ossigeno a disposizione dei pesci.
Situazione analoga nella laguna di Orbetello, dove già nel 2015 ci fu una moria di pesci causata da un’ondata di calore record con danni alle produzioni da 5 milioni di euro.
Anche sul Lago Trasimeno i pescatori guardano con apprensione la centralina di rilevamento del Centro della protezione civile regionale, installata nel porticciolo dell’isola Polvese che ha registrato picchi di 29,6 gradi.
Nel Delta del Po, c’è preoccupazione per gli allevamenti di vongole, cozze e ostriche già decimati dal granchio blu; il rischio, spiegano le cooperative di pesca, è il proliferare delle alghe e il formarsi dell’acqua bianca, quella senza ossigeno, letale per la sopravvivenza dei molluschi bivalvi e per tutto l’ambiente.
Il surriscaldamento delle acque, con una temperatura superficiale che supera i 30 gradi, con punte di oltre 33, manda in sofferenza le specie ittiche nostrane a vantaggio di quelle aliene.
“Non possiamo porre rimedio agli eventi climatici in atto ma dobbiamo fare il possibile per contenere i danni – fa sapere il vicepresidente Fedagripesca-Confcooperative, Paolo Tiozzo – e quindi prendersi cura di laghi, lagune e stagni, con interventi di manutenzione periodici e non inseguire sempre le emergenze. I pescatori troppo spesso si trovano a dover combattere da soli questa battaglia con gesti quotidiani e concreti come ripulire le acque dalle alghe prima di iniziare a pescare. Ma questo non può più bastare”.
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