Caltanissetta, tassati i guadagni illeciti ad un sfruttatore di prostitute

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Caltanissetta, tassati i guadagni illeciti ad un sfruttatore di prostitute

ROMA – Anche gli introiti provenienti dalla prostituzione finiscono nel mirino del fisco. La Guardia di finanza di Caltanissetta ha recuperato le ricchezze accumulate illecitamente grazie allo sfruttamento e al favoreggiamento della prostituzione, tassando i guadagni emersi dalle indagini che avevano portato lo scorso novembre all’arresto di un italiano e di una sudamericana. Ammontano a 150 mila euro i proventi accumulati o di cui i soggetti hanno avuto disponibilità, tra cui anche l’acquisto di un immobile nel centro storico di Caltanissetta.

Le indagini si sono concentrate anche sull’analisi dei flussi di denaro movimentati dai due sfruttatori, e i finanzieri sono riusciti a quantificare il giro di affari realizzato, che è stato quindi sottoposto a tassazione.

I militari diretti dal capitano Francesco Auriemma, comandante della Compagnia della Guardia di finanza di Caltanissetta, sono tra i primi, alla luce delle direttive del nuovo “manuale operativo in materia di contrasto all’evasione e alle frodi fiscali”, diramato dal Comando generale delle Fiamme gialle, ad avere tassato i proventi illeciti, assestando un duro colpo all’accumulo di ricchezze illecite e alla diffusione di manifestazioni di doppia economia come lo è un’attività illegale come lo sfruttamento del meretricio.

Gli inquirenti l’hanno inquadrata nella categoria “reddito diverso”. Grazie a questo è stato possibile tassare gli introiti. Si tratta di una fonte di aggressione dei beni alternativa rispetto alla confisca o al sequestro da parte dello Stato.

 

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