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Camion ad emissioni zero entro venti anni nei porti della California

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Camion ad emissioni zero entro venti anni nei porti della California

LOS ANGELES – I due principali sistemi portuali della California, Los Angeles e Long Beach, hanno approvato un piano di riduzione dell’inquinamento atmosferico incoraggiando l’eliminazione graduale dei camion diesel a favore di automezzi a emissioni zero entro i prossimi vent’anni.

Il “Clean Air Action Plan”, adottato all’unanimità in occasione di una riunione congiunta dei commissari dei porti di Los Angeles e Long Beach, prevede che entro il 2035 sia trasformato l’importante snodo di camion, treni e navi con tecnologie più pulite.

Molti dettagli rimangono tuttavia non definiti, scrive il Los Angeles Times, come ad esempio chi pagherà i circa 14 miliardi di dollari in camion e attrezzature e quali industrie ne beneficeranno. Il piano rappresenta l’iniziativa ambientale più significativa e costosa da parte dei porti, che nell’ultimo decennio hanno cercato di distinguersi dai concorrenti con progetti all’avanguardia sul miglioramento della qualità dell’aria, alcuni dei quali ripresi da altri porti e riconosciuti dall’autorità di regolamentazione della California.

Malgrado le drastiche riduzioni di emissioni diesel nel piano del porto del 2006, il complesso di Los Angeles-Long Beach rimane la più grande fonte di inquinamento atmosferico della California meridionale, con lievi attenuazioni negli ultimi anni.

Gli Stati e le autorità locali di regolamentazione della qualità dell’aria sostengono che riducendo i motori diesel si ridurrebbero i gas effetto serra che provocano asma, cancro ai polmoni e altri problemi di salute causati dall’inquinamento delle zone dei porti nell’Inland Empire, California. Il piano mira ad accelerare le riduzioni dell’inquinamento pur rimanendo sensibile agli effetti economici della trasformazione del complesso, che gestisce circa il 40% delle importazioni statunitensi e supporta centinaia di migliaia di posti di lavoro in tutta la California del sud. Sebbene il volume delle spedizioni che si muovono attraverso i porti di L.A.-Long Beach sia triplicato dalla metà degli anni ’90, si trovano ad affrontare una crescente concorrenza dai porti dell’East e Gulf Coast, che hanno ordinanze ambientali meno rigorose.

Il piano descrive gli obiettivi per ridurre le emissioni di gas a effetto serra dell’80% entro il 2050 ma al contempo manca di nuovi obiettivi per ridurre le emissioni di smog. Le proiezioni mostrano che entro il 2024 la maggior parte dei 17.000 camion diesel che servono i porti saranno praticamente eliminati ed entro il 2036 i veicoli a emissioni zero, diventeranno la maggioranza.

Tra le altre disposizioni, il piano prevede che nel 2020 gli operatori dei terminal inizino a distribuire attrezzature per il trasporto di carichi a zero emissione, con l’obiettivo di rendere completa la transizione entro il 2030. Prevista inoltre l’espansione dell’uso di dispositivi che hanno lo scopo specifico di catturare le emissioni di gas per ridurre l’inquinamento dovuto alle navi da carico ormeggiate.

Secondo gli ambientalisti, che hanno espresso delusione, il piano non è sufficiente, nemmeno per quanto riguarda le malattie causate dall’inquinamento che subisce chi vive nella zona dei porti. Sono arrivate critiche anche da gruppi di imprese, industrie del trasporto e camionisti sulla cifra di 14 miliardi di dollari, che potrebbe spingere gli spedizionieri a trasferire i carichi verso altri porti.

Il piano prevede delle garanzie che “non riguarderanno esclusivamente i conducenti, per finanziare la transizione nella nuova flotta di camion che servirebbe i porti”. Ma i gruppi di lavoro e locali, hanno dichiarato di non avere sufficienti garanzie per i conducenti.

 

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