Camorra: arrestati boss Casalesi e loro autista

NAPOLI, 14 SET – Si imparento' con la potente famiglia ''Bidognetti'' dei Casalesi – sposando la nipote di Francesco, detto ''cicciotto 'e mezzanotte'' – e, per conto del clan, si occupo' di traffico illecito dei rifiuti fino a intessere rapporti con la loggia 'P2' di Licio Gelli.

E' un esponente di rilievo del clan Gaetano Cerci, il pregiudicato arrestato oggi dalla polizia di Caserta e dai carabinieri di Napoli insieme al suo autista e uomo di fiducia, il brigadiere dell'Arma Nicola Zanfardino.

L'operazione – coordinata dalla DDA di Napoli – ha portato un'altra persona in carcere, il parcheggiatore abusivo Renato Bifolco, e agli arresti domiciliari la compagna venticinquenne e tossicodipendente di Zanfardino, Assunta Loreto, alla quale il carabiniere – e' stato accertato – cedeva le dosi di droga che sequestrava ad altri tossicodipendenti avvalendosi del suo ruolo nelle forze dell'ordine.

Appurata anche la circostanza secondo la quale il brigadiere ha rivelato al parcheggiatore abusivo e, soprattutto a Cerci, informazioni riservate e coperte da segreto dopo averle reperite dalla banca dati informatizzata a disposizione delle forze dell'ordine.

Gaetano Cerci, di 46 anni, Nicola Zanfardino, di 52 anni e Renato Bifolco, di 40 anni sono stati condotti in carcere mentre per Assunta Loreto, di 25 anni, sono stati disposti gli arresti domiciliari.

I quattro sono indagati, a vario titolo per i reati di detenzione e cessione di sostanze stupefacenti, peculato, rivelazione di segreti d'ufficio, accesso abusivo ad un sistema informatico, corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio. I provvedimenti sono stati emessi al termine di indagini finalizzate alla cattura di Vincenzo Schiavone, detto ''Coppertone'', arrestato in provincia di Avellino lo scorso mese di aprile.

Schiavone, durante la sua latitanza, godeva dell'appoggio assistenziale e logistico di varie persone, tra cui figura anche Renato Cerci. E quest'ultimo, a sua volta, si avvaleva della collaborazione del carabiniere, in servizio al nucleo radiomobile del comando provinciale di Napoli. Zanfardino avverti' in piu' occasioni Renato Bifolco sull'imminenza di controlli per contrastare il fenomeno dei parcheggiatori abusivi in citta'.

''Soffiate'' dietro compensi serviti anche fare pressione su altri parcheggiatori concorrenti di Bifolco. Il ''brigadiere-autista'' era sotto indagini da parte dei suoi colleghi da circa un anno. Da Napoli, infatti, fu trasferito d'ufficio a Cagliari e poi a Roma, in reparti dell'organizzazione mobile che non hanno nessun contatto con gli ambienti investigativi dell'Arma.

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