Camorra: arrestato Pasquale Sibillo, tradito da tatuaggio

Camorra: arrestato Pasquale Sibillo, tradito da tatuaggio
Camorra: arrestato Pasquale Sibillo, tradito da tatuaggio

TERNI – E’ stato tradito da un tatuaggio a un avambraccio, raffigurante delle carte da gioco, il boss della camorra Pasquale Sibillo, 24 anni, arrestato a Terni dalla polizia.

Nonostante le foto segnaletiche e le indagini condotte da squadra mobile di Napoli, da quella di Terni e dallo Sco gli investigatori non erano infatti completamente certi della sua identità. Una volante ha quindi simulato un normale controllo nel centro della città mentre la zona era comunque presidiata seppure in maniera discreta.

Sibillo era in auto con un familiare, seduto al posto del passeggero. La vettura è stata fermata e all’agente che lo ha identificato ha fornito un nome e documenti risultati falsi. A quel punto il poliziotto gli ha leggermente alzato il maglioncino con la scusa di verificare se avesse qualcosa indosso. E’ stato così individuato il tatuaggio e il boss è stato bloccato.

Pasquale Sibillo, erede dei Giuliano assieme alle famiglie Brunetti e Amirante, era latitante dal giugno scorso per omicidio e tentato omicidio e associazione mafiosa. Tra la fine di giugno e l’inizio di agosto scorsi si sono verificati a Napoli una serie di fatti di sangue, tra cui 3 omicidi, che, secondo le indagini chiamano in causa da un lato il clan Sibillo e i suoi alleati e, dall’altro, le famiglie Del prete e Baldassarre tradizionalmente legate al clan Mazzarella.

I fatti risalgono al 2 luglio, quando venne ucciso il fratello del boss, Emanuele, proprio per dare un segnale a Pasquale. E fu lo stesso capo del clan a portare il fratello morente in ospedale, lasciandolo fuori il pronto soccorso. La risposta dei Sibillo, dicono gli investigatori, non tardò ad arrivare e il 31 luglio vennero uccisi Salvatore D’Alpino e Luigi Galletta e ferito Sabatino Cardarelli.

Sibillo è ritenuto dagli investigatori il capo del cartello della nuova generazione camorristica del rione Forcella, composto dalle famiglie Giuliano,Sibillo, Brunetti ed Amirante e contrapposto alla “paranza dei bambini”, detta così perchè le ultime leve della criminalità organizzata sono giovanissimi ed a volte minorenni. Anche i componenti del gruppo Sibillo sono tuttavia giovanissimi.

La progressiva disarticolazione del clan Mazzarella, a lungo egemone nell’ area centrale della città avrebbe creato – secondo gli investigatori – un vuoto di potere sopratutto nella gestione del traffico di droga e nelle estorsioni.    Da qui sarebbero scaturiti forti contrasti tra il cartello camorristico dei Giuliano-Sibillo-Brunetti-Amiranti e le famiglie Baldassarre e Del Prete tradizionalmente alleate al clan Mazzarella.

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