Sei milioni di euro di beni sequestrati, frutto di 35 immobili, 23 tra autovetture e motocicli e cinque partecipazioni in altrettante società; venti ordinanze di custodia cautelare notificate in carcere e cinque arresti operati dalla squadra mobile di Modena. Sono i capisaldi dell’operazione “San Cipriano” gestita dal Gico della Guardia di Finanza, che ha smantellato un’organizzazione camorristica affiliata ai casalesi che operava soprattutto nel Modenese ai danni di imprenditori edili casertani, regolarmente vittime di estorsioni.
Gli investigatori sottolineano come “inquietante” la circostanza che alcuni dei soggetti colpiti da provvedimento restrittivo in carcere «si sono rivelati quali referenti in contatto diretto o comunque molto vicini ai boss quali Francesco Schiavone “Sandokan”, e soprattutto Michele Zagaria, latitante da 15 anni e comunemente riconosciuto, unitamente ad Antonio Iovine, detto “O Ninno” quale attuale reggente dell’organizzazione criminale».
Alcuni dei camorristi fermati fanno anche riferimento a Francesco Bidognetti «Cicciotto è mezzanotte», e ai fratelli De Falco. Le Fiamme gialle hanno sviluppato indagini avviate nel 2007 dai colleghi fiorentini, attivati dalla Dda toscana su alcuni episodi di usura e di estorsioni.
Gli arresti e le notifiche delle custodie in carcere hanno impegnato fin dalla prima mattinata – anche nelle province di Mantova, Napoli e Caserta – oltre duecento uomini, coadiuvati da unità cinofile. Nel modenese i camorristi si dedicavano prevalentemente alle estorsioni nei confronti di imprenditori di origine casertana, attivi in particolare nell’edilizia. Molti camorristi arrivavano a Modena e nella sua provincia per trascorrervi periodi di soggiorno obbligato.