Camorra. Chiedevano il pizzo: 10 arresti del clan Casalesi a Caserta

Pubblicato il 5 Giugno 2012 - 12:33 OLTRE 6 MESI FA

CASERTA – La notte tra il 4 ed il 5 giugno i carabinieri di Aversa (Ce) hanno arrestato dieci persone, tutte appartenenti al “clan dei Casalesi”. Gli arrestati fanno parte del gruppo Schiavone e sono accusati di estorsione aggravata per aver favorito un sodalizio camorristico. L’operazione ha smantellato il gruppo che, con minacce e violenze, estorceva a imprenditori ed esercenti denaro per conto del clan camorristico nell’agro aversano.

”Tengo una imbasciata (un messaggio, ndr) dai compagni di Aversa. Siccome le cose sono cambiate, ogni buon amico tiene tre pensieri all’anno: Natale, Agosto e Pasqua”. A parlare e’ Luigi Cirillo, cruenta leva criminale dell’ala Schiavone del clan dei Casalesi, intercettato dai carabinieri del reparto territoriale di Aversa mentre sta parlando con un commerciante, vittima delle sue richieste estorsive.

I militari dell’Arma hanno eseguito un’operazione anti-pizzo nell’agro aversano. Cirillo figura tra i dieci affiliati al clan arrestati dai carabinieri che hanno eseguito un’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della DDA partenopea.

L’operazione anti-pizzo eseguita stamani dai carabinieri del reparto territoriale di Aversa (Caserta) ha portato in carcere dieci elementi ritenuti appartenenti alla fazione ”Schiavone” del clan dei Casalesi. Si tratta di Umberto, Salvatore e Giuseppe Venosa, rispettivamente di 61, 39 e 67 anni, tutti di San Cipriano d’Aversa, Emilio Mazzarella, 45 anni, di Aversa, Giuseppe D’Ausilio, 40enne di Villa Literno, Mario Maisto, 45enne di San Cipriano d’Aversa, Angelo Compagnone, 43 anni, di Carinaro, Luigi Cirillo, di 44 anni di Aversa, Francesco Vitolo, 50 anni, di Aversa, e Luigi D’Angelo, 37enne di Teverola. Per tutti l’accusa e’ di estorsione aggravata per avere favorito un sodalizio camorristico.

Figurano anche due ex componenti di un’associazione antiracket dell’agro aversano tra le vittime dei tentativi di estorsione accertati dai carabinieri del reparto territoriale di Aversa (Caserta). Due commercianti che, alle reiterate richieste di ‘pizzo’ da parte degli estorsori dei Casalesi, hanno risposto con minacce di denuncia. Segnalazioni poi presentante ai carabinieri. Grazie alla loro collaborazione, infatti, i militari dell’Arma hanno potuto documentare con servizi di intercettazione e di appostamento cinque tentativi di estorsione. Prove che hanno consentito alla DDA di procedere all’ attivita’ di repressione culminata con l’operazione anti-pizzo del 5 giugno, al termine della quale sono finiti in carcere dieci affiliati alla fazione ”Schiavone” dei Casalesi dediti alle estorsioni nella zone dell’agro aversano.