Camorra, clan Casalesi: sequestrato arsenale nel casertano

CASERTA, 21 SET – Un vero e proprio arsenale riconducibile al clan dei Casalesi, costituito da due fucili a pompa, un kalashnikov e oltre cinquecento munizioni di vario calibro, e’ stato trovato dalla squadra mobile di Caserta in un terreno nelle campagne di Villa Literno, nel Casertano.

Armi e munizioni – oliate e pronte all’uso – erano custodite in involucri sistemati poi in un grosso cilindro che le forze dell’ordine hanno trovato nel terreno sotterrato a un metro di profondita’. La zona del ritrovamento – in via Veneto (ex via Porchiera) – rientra nelle aree sotto l’influenza della fazione ”Bidognetti” del clan dei Casalesi a cui, verosimilmente, sono riconducibili le armi.

Il ritrovamento delle armi e’ avvenuto durante la notte, nell’ambito di indagini coordinate dalla Procura Distrettuale di Napoli.    La squadra mobile di Caserta – diretta dal vice questore aggiunto Angelo Morabito a dal suo vice Alessandro Tocco – ha effettuato numerose perquisizioni nei confronti di soggetti organici o contigui all’ala Bidognetti del clan ”dei Casalesi”.    Il cilindro-contenitore, recuperato con l’intervento dei vigili del fuoco, conteneva un fucile semiautomatico ”a pompa” con matricola parzialmente cancellata; un altro fucile ”a pompa”, con matricola cancellata e completo di caricatore con cartucce calibro 12 a ”palla singola”; un fucile AK47, il cosiddetto ”Kalashnikov”, completo di due caricatori di cui uno contente tre proiettili calibro 7,62 e oltre cinquecento (535).

Sono in corso indagini finalizzate a verificare se le armi siano state utilizzate nei numerosi raid che hanno avuto come protagonisti esponenti della fazione ”Bidognetti” dei Casalesi, una delle piu’ agguerrite frange del clan, protagonista negli anni ’90 di una sanguinosa faida con il gruppo ”Tavolatta-Ucciero” di Villa Literno (Caserta), a cui apparteneva l’ex latitante Giuseppe Setola. Setola e’ stato artefice, tra il 2008 e il 2009, di una strategia stragista, che ha insanguinato il litorale domitio. Numerosi sono stati gli omicidi commessi, in particolare di familiari di collaboratori di giustizia e persone inermi che si erano ribellate al potere camorristico. Una strategia del terrore culminata nella strage di Castel Volturno del 18 settembre 2008, in cui trovarono la morte per mano di Setola e del suo gruppo, sei cittadini ghanesi.

Gestione cookie