Camorra: imprenditore arrestato per aver dato soldi e sostegno al clan dei Casalesi

Un'operazione della Polizia

Forniva autovetture e denaro al clan dei Casalesi, assicurava appoggi logistici per gli agguati, metteva a disposizione le sue abitazioni come base di appoggio durante la ‘guerra’ tra i diversi clan. Per questo motivo, è stato arrestato Paolo Diana, 67 anni, noto imprenditore casertano operante nel settore del commercio di veicoli e del trasporto merci, accusato di avere rapporti stabili con i Casalesi.

Le indagini, delegate dalla Dda di Napoli al Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Napoli ma anche le dichiarazioni di 11 collaboratori di giustizia hanno contribuito ad incastrarlo. Proprio quanto detto dai pentiti ha permesso di inchiodare Diana, detto ‘Scarpone’, e i suoi figli Nicola e Pasquale, come fiancheggiatore dei Casalesi.

È stato infatti lui a ospitare nelle sue case latitanti e camorristi del calibro di Domenico Bidognetti, Luigi Guida, Egidio Coppola, i vertici del clan dei Casalesi. Sempre Diana fungeva da intermediario per fissare incontri tra affiliati e latitanti con amministratori pubblici e incontrava personalmente appartenenti al sodalizio criminale durante la loro latitanza.

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