Campania, Tar sospende l’ordinanza sulla Dad: scuole riaperte già da domani 11 gennaio

Il Tar ha sospeso l’ordinanza con la quale la Regione Campania ha disposto la Dad in tutte le scuole del territorio per criticità legate alla pandemia. Sono stati tre i ricorsi accolti dal tribunale contro il provvedimento firmato da Vincenzo De Luca, attraverso il quale si rinviava l’inizio dell’anno scolastico al 29 gennaio.

Aggiornamento ore 17:08.

La decisione del Giudice, immediatamente esecutiva, comporterà l’apertura degli istituti scolastici già da domani martedì 11 gennaio.

Scuole chiuse in Campania, Tar sospende ordinanza

Il ricorso è stato accolto la Tribunale Amministrativo della Campania che, tra l’altro, ha messo in evidenza che i sindaci e i presidenti di Regione non hanno il potere di chiudere le scuole se non in presenza di una “zona rossa” e comunque la chiusura degli istituti può riguardare singoli territori e singoli istituti, come dispone il decreto legge numero 111 del 6 agosto 2021, convertito in legge il 24 settembre 2021.

Il giudice ha anche evidenziato che il governo centrale aveva già emanato un provvedimento con il quale ha adottato misure tese a contrastare l’emergenza sanitaria in ambito scolastico adottando regole più stringenti, in particolare, relativamente ai contagi. Si tratta dello stesso decreto con il quale la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha disposto l’obbligo vaccinale per gli ultra 50enni (decreto numero 1 del 7 gennaio 2022).

La Regione: “Previsto scenario di massima gravità”

La Regione, negli atti integrativi depositati al Tar, spiega che alla base dell’ordinanza vi è lo scenario disegnato per la Campania nel report numero 86 della Cabina di Regia Nazionale, che è “della massima gravità (numero 4)” e l’indice di ospedalizzazioni “in assenza di immediate e drastiche misure” annuncia una saturazione dei posti letto entro 30 giorni a partire dal 7 gennaio.

L’ordinanza, viene spiegato, tiene conto anche della diffusione straordinaria della variante Omicron, dei focolai registrati prima della chiusura natalizia nelle fasce della popolazione giovanile e dell’impossibilità di poter eseguire i tracciamenti. Negli atti si ricorda anche che è bassa la percentuale di alunni vaccinati nella scuola primaria e secondaria di primo grado e che l’unica misura di prevenzione contro il virus resta il vaccino. In questo contesto, quindi, è essenziale, secondo la Regione Campania, evitare la didattica in presenza e altre attività di socializzazione come essenziale è la promozione della somministrazione dei vaccini per il personale scolastico e gli studenti. Inoltre in Campania, circa trecento dirigenti scolastici hanno manifestato l’impossibilità di assicurare gli adempimenti delle misure previste nel descritte nel decreto del Governo dello scorso 7 gennaio. Stesso discorso, viene evidenziato nell’atto depositato al Tribunale Amministrativo Regionale, vale anche per le Asl e le strutture sanitarie, già sottoposte a forti pressioni.

 

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