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Campania e Toscana diventano zona rossa, indice Rt in lieve calo (1,43)

Campania e Toscana diventano zona rossa e altre tre regioni, cioè Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche, diventano zona arancione.

In base al monitoraggio della cabina di regia dell’Istituto superiore della sanità e del ministero della Salute aumenta il numero delle regioni in zona rossa.

Oltre a Calabria, Lombardia, Piemonte, Provincia di Bolzano e Val d’Aosta stanno per aggiungersi, in base ai dati della settimana dal 2 all’8 novembre, Campania e Toscana.

Le Regioni in zona arancione salgono a 9 con Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche che si uniscono ad Abruzzo, Basilicata, Liguria, Puglia, Sicilia e Umbria. Restano gialle Lazio, Molise, Trento, Sardegna e Veneto.

Monitoraggio: indice Rt in lieve calo

Si conferma in calo l’indice Rt in Italia, schizzato a 1,72 la scorsa settimana. Secondo la bozza del report settimanale della Cabina di regia ministero della Salute-Iss, l’Rt nel periodo 22 ottobre-4 novembre è sceso a 1,43. Si riscontrano comunque valori medi di Rt superiori a 1,25 nella maggior parte delle regioni, e superiori a uno in tutte le regioni.

“L’epidemia in Italia seppur intensificandosi per gravità a causa di un aumentato impatto sui servizi assistenziali, mostra una lieve riduzione nella trasmissibilità rispetto alla settimana precedente che, sebbene ancora molto elevata, potrebbe costituire un segnale precoce di impatto di impatto delle misure di mitigazione introdotte a livello nazionale e regionale dal 25 ottobre 2020”.

E’ quanto si legge nella bozza del report settimanale di monitoraggio della Cabina di regia ministero della Salute-Iss, al vaglio in queste ore del Cts.

“Tale andamento andrà confermato nelle prossime settimane e non deve portare ad un rilassamento delle misure o ad un abbassamento dell’attenzione nei comportamenti”.

Nella maggior parte del territorio nazionale, si legge ancora, “la trasmissibilità è compatibile con uno scenario di tipo 3 con diminuzione nel numero di Regioni/PA in cui la velocità di trasmissione è già compatibile con uno scenario 4. Si conferma nonostante questo una situazione complessivamente e diffusamente molto grave sull’intero territorio nazionale con criticità ormai evidenti” in numerose regioni.

In particolare, si segnalano “forti criticità dei servizi territoriali e il raggiungimento attuale, in un numero crescente di Regioni/PA, o imminente delle soglie critiche di occupazione dei servizi ospedalieri. Questo interessa l’intero territorio nazionale. Tutte le Regioni/PA sono classificate a rischio alto di una epidemia non controllata e non gestibile sul territorio o a rischio moderato con alta probabilità di progredire a rischio alto nelle prossime settimane”. (fonte AGI)

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