ROMA – Un incidente oppure gli hanno dato fuoco? Un gesto razzista oppure un regolamento di conti tra rom? Sono questi i dubbi e le piste degli inquirenti sul drammatico incendio nella notte tra martedì e mercoledì a Roma. Un camper è andato a fuoco in viale della Primavera, in zona Centocelle. Tre sorelle, una ragazza di 20 anni e due bambine di 8 e 4 anni, sono morte nel rogo. E’ accaduto intorno alle 3 di notte. Genitori e fratelli sembra siano riusciti a scappare dal rogo.
Si indaga per omicidio volontario in quanto dai rilievi fatti intorno al camper, sono state trovate tracce di liquido infiammabile. Inoltre, come raccontano i superstiti che vivevano nel camper, pare che abbiano ricevuto diverse minacce nei giorni scorsi. Per paura ovviamente non vogliono dire da parte di chi. Sempre pochi giorni fa nella stessa zona, un altro camper è stato dato alle fiamme.
Al momento sembrerebbe essere esclusa la pista razziale. L’ipotesi più accreditata, anche alla luce delle testimonianze, è quella di una vendetta maturata in ambienti nomadi. Secondo quanto si è appreso la famiglia Halilovic, di origine bosniaca, dormiva da tempo nel camper a Centocelle ed erano stati prima nel campo semiregolare di via Salviati, poi un periodo in quello della Barbuta, ma secondo alcune testimonianze non si trovavano bene e sono andati via.
I superstiti: “Noi minacciati”. I familiari delle tre vittime sfuggite alla strage, già sentiti dalla polizia, hanno riferito di aver subito delle minacce. Starà a chi indaga capire se il rogo del veicolo, dove viveva una famiglia di 13 persone, sia dovuto a una vendetta o abbia motivazioni xenofobe. Un clima di intolleranza confermato anche dalle dichiarazioni di alcuni abitanti della zona. “Furti continui in appartamenti in all’interno di auto in sosta”. Raccontano altri residenti. “La rottura dei vetri e i furti nelle macchine in particolare a via Romolo Balzani sono all’ordine del giorno – racconta Aniello – La zona è piena di immondizia e i nomadi rovistano all’interno dei cassonetti. Certo, dispiace per quello che è successo, ma c’è intolleranza tra la gente. Qui dietro c’è anche il campo di via dei Gordiani”.
Le testimonianze: “Sembrava una bomba”. “Ho sentito un boato e ho pensato a una bomba. Poi mi sono affacciata alla finestra e ho visto le fiamme altissime”. E’ il racconto di Amelia, una residente di un palazzo di via Giardino Cassandrino, a pochi metri dal parcheggio dove si trovava il camper distrutto dall’incendio della scorsa notte in cui sono morte tre sorelle di 20, 8 e 4 anni. “Non ho più dormito – ha aggiunto – sentivo urlare. Inizialmente ho pensato a qualche ragazzo che aveva dato fuoco alle auto. Quel camper lo avevo visto diverse volte, era lì all’angolo da settimane, forse mesi”.