Campiglia Marittima, 12enne ebreo preso a calci e sputi al parco da due ragazzine di soli 15 anni

di Alberto Francavilla
Pubblicato il 25 Gennaio 2022 - 11:26 OLTRE 6 MESI FA
Campiglia Marittima, 12enne ebreo preso a calci e sputi al parco da due ragazzine di soli 15 anni

Campiglia Marittima, 12enne ebreo preso a calci e sputi al parco da due ragazzine di soli 15 anni (Foto d’archivio Ansa)

Un ragazzo di 12 anni è stato picchiato e insultato a Campiglia Marittima (Livorno) perché ebreo. Ad aggredirlo due ragazzine di soli 15 anni, che al parco l’avrebbero preso di mira con epiteti antisemiti. Frasi come “ebreo di me***” e “devi morire nel forno”.

Un dodicenne sarebbe stato insultato, preso a calci, colpito da sputi. Il fatto, secondo quanto riportato sulla pagina Facebook del Comune di Campiglia è accaduto domenica pomeriggio al parco Altobelli. A raccontare la vicenda al sindaco Alberta Ticciati è stato il padre del bambino dopo aver contattato il Comune.

La denuncia del sindaco di Campiglia Marittima

“Una situazione incredibile, da pelle d’oca, sembra di essere ripiombati nei tempi più bui della storia del nostro paese – dice il sindaco Ticciati – L’amministrazione comunale non intende sottacere o banalizzare quanto accaduto che è di una gravità inaudita. Abbiamo invitato la famiglia a fare i propri passi. Mi confronterò tra oggi e domani con le forze dell’ordine e la scuola e faremo il possibile perché la cosa non venga archiviata e banalizzata. Il fatto che nel 2022 succeda una cosa tale in una realtà come la nostra è di una gravità massima che va indagata, approfondita, compresa, e fortemente stigmatizzata”.

L’Amministrazione comunale, si legge a conclusione del post, esprime la più profonda solidarietà al ragazzo e alla sua famiglia. Tutta la nostra comunità è con loro. Contro la violenza, contro la discriminazione, contro l’orrore che questi atti suscitano. Stop all’antisemitismo”.

Il padre del ragazzino ebreo picchiato da due ragazze 15enni

Alla “Nazione”, il padre del ragazzino, ancora sconvolto come del resto suo figlio, ha detto: “All’episodio grave si aggiunge un altro aspetto altrettanto grave, cioè il fatto che nessuno dei presenti abbia difeso mio figlio. Sono scioccato, così come lo è mio figlio. Non abbiamo dormito, non riesco a darmi una spiegazione a questo gesto. Non riesco nemmeno a parlarne, mi viene da piangere. Sinceramente non mi era mai accaduto niente di simile”.

Il padre ha raccontato di altri episodi che erano accaduti anni fa quando il ragazzo frequentava la scuola elementare: “Avevo trovato sui messaggi che si scambiavano con i ragazzi un disegno con una svastica e un paio di scarpe con scritto dal 39 al 42. In quell’occasione avevo informato i genitori, avevo fatto presente la gravità del gesto. Ma questa volta non mi fermo. Ho già parlato con la sindaca di Campiglia Alberta Ticciati, con la dirigente scolastica Maria Elena Frongillo, ho informato la Comunità ebraica di Firenze che informerà quella di Livorno. E oggi farò la denuncia alle forze dell’ordine. Non ci si può voltare da un’altra parte, questi episodi vanno condannati e denunciati. Non si può scherzare con una cosa così tragica. Forse anche i genitori devono comprendere cosa è stato fatto da queste due ragazzine”.