Campiti, anche il reddito di cittadinanza… Morta Fabiana De Angelis, quarta vittima della strage di condominio

C’è anche il nome di Fabiana De Angelis tra le vittime della strage di condominio a Fidene. La donna, 50 anni, che da domenica lottava tra la vita e la morte all’ospedale Sant’Andrea di Roma, non ce l’ha fatta. È la quarta donna uccisa dalla furia di Claudio Campiti: le altre sono Elisabetta Silenzi, Sabina Sperandio e Nicoletta Golisano. Intanto emergono nuovi particolari sul passato dell’uomo, che a quanto pare percepiva il reddito di cittadinanza.

Fabiana De Angelis, quarta vittima della strage 

De Angelis era stata colpita al cranio dalla pistola di Campiti, arma che il 57enne aveva sottratto al poligono di tiro di Tor di Quinto per poi fare irruzione nel gazebo di un bar nella zona di Colle Salario, dove era in corso una riunione dei soci del Consorzio Valleverde, nel Reatino, con il quale da anni era in lite. Ha fatto fuoco, lasciando a terra tre donne e ferendo altre tre persone, tra cui la più grave era appunto De Angelis.

La donna è stata operata e trasferita in rianimazione ma le sue condizioni erano subito apparse gravissime. “Gli accertamenti diagnostici effettuati in queste ore – ha fatto sapere la direzione sanitaria dell’ospedale – hanno evidenziato un quadro clinico irreversibile. È stata dichiarata la morte cerebrale”.

Claudio Campiti, si aggrava la sua posizione

Si appesantisce dunque ancora di più la posizione di Campiti, che ora per la prima volta si confronterà con i magistrati. L’udienza di convalida del fermo, richiesta dal pm Giovanni Musarò, avverrà all’interno delle mura del carcere romano di Regina Coeli e l’uomo dovrà rispondere di accuse gravissime: omicidio volontario plurimo aggravato dalla premeditazione.

Con sé aveva il passaporto, lo zaino pieno di vestiti e oltre seimila euro in contanti: secondo gli inquirenti progettava la fuga. Questo, e la sottrazione dell’arma dal tiro a segno di cui era appassionato socio da quattro anni, fanno pensare ai magistrati a un delitto premeditato. Che si è compiuto a più di ottanta chilometri da Ascrea, in provincia di Rieti, dall’edificio mai terminato nel cui seminterrato l’uomo si era insediato dopo la separazione dalla moglie.

Da quell’alloggio fatiscente e senza allaccio fognario, tramite il suo blog, lanciava accuse dai toni deliranti nei confronti degli altri membri del Consorzio. A suo carico c’erano già delle denunce, a causa delle quali s’era visto respingere la richiesta di porto d’armi. Domenica mattina con sé aveva un secondo caricatore e ben 170 proiettili: il bilancio delle vittime poteva essere persino peggiore se i condomini stessi, superato lo choc iniziale, non avessero reagito aggredendo l’uomo a loro volta, per disarmarlo.

Claudio Campiti prendeva il reddito di cittadinanza

Dagli accertamenti in corso da parte degli inquirenti, intanto, emergono nuovi particolari sul suo passato: per due anni, dall’aprile del 2020 al settembre scorso, aveva percepito il Reddito di cittadinanza.

La procura di Roma ha anche avviato delle verifiche di natura fiscale sull’uomo che, a quanto pare, da molto tempo si rifiutava di pagare le quote consortili. Nel suo passato c’era la morte del figlio adolescente nel 2012 in un incidente di montagna, una tragedia mai del tutto superata. Aveva perso, oltre alla moglie, anche il lavoro. 

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