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Cantù. Luigi Barbanera prende al volo il piccolo Ryan caduto dal balcone

di admin |10 Dicembre 2013 12:56

Un balcone

COMO – Luigi Barbanera è l’eroe che ha salvato il piccolo Ryan, il bimbo di 3 anni caduto dal balcone a Cantù il 9 dicembre, in provincia di Como. “Era sul cornicione e piangeva, mi sono messo lì sotto e ho pensato: tocca a me”, ha detto Luigi al Corriere della Sera. Luigi, 45 anni e papà di due bambini, è assistente di polizia penitenziaria nel carcere di Como. Quando ha visto il bimbo precipitare non ci ha pensato due volte e lo ha salvato prendendolo al volo.

Barbanera ha raccontato a Anna Campaniello e Claudio Del Frate del Corriere della Sera:

“«Il destino, forse Dio, mi ha fatto passare da quella strada a quell’ora. Così ho deciso che dovevo stare lì, fino alla fine, come se obbedissi a una voce dentro di me…Ho ancora lo stomaco sottosopra per quello che è successo»”.

Mentre era in strada l’uomo ha notato una donna disperata che invocava aiuto sotto un balcone:

“«Ho mollato l’auto e sono sceso convinto di dover prestare aiuto alla donna, ma questa guardava verso l’alto. E lì ho capito tutto: in piedi sul davanzale di una finestra al secondo piano c’era un bimbo: piangeva disperato, era paralizzato dal terrore, chiamava la mamma»”.

Il piccolo Ryan era in bilico sulla finestra e Luigi non ha perso tempo:

“«Ho capito che il piccolo prima o poi sarebbe caduto e mi sono detto che toccava a me prenderlo. Mi sono piazzato sotto la finestra; per tanti anni ho giocato come portiere a calcio e chissà, anche quell’esperienza mi ha aiutato, ho chiesto a chi stava attorno di chiamare l’ambulanza e ho atteso immobile. Se devo dire la verità, in quel momento mi sentivo del tutto impotente, non sapevo nemmeno io cosa avrei fatto. Sono passati cinque minuti prima che vedessi il bimbo muovere la gamba in avanti per la stanchezza e precipitare…»”.

Poi il bimbo è caduto e Luigi l’ha preso al volo:

“«L’ho preso proprio al volo, il bambino ha battuto il viso contro la mia spalla e ha perso un po’ di sangue. Siamo caduti per terra tutti e due, poi non ricordo molto se non una gran confusione attorno a me. È arrivata la mamma, mi ha abbracciato e ringraziato, piangeva anche lei»”.

Un grande spavento, ma una tragedia evitata. Questo fa di Luigi l’eroe del giorno di Cantù.

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