Capitano Ultimo, il Tar gli restituisce la scorta (foto Ansa) Capitano Ultimo, il Tar gli restituisce la scorta (foto Ansa)

Capitano Ultimo, il Tar gli restituisce la scorta

Capitano Ultimo, il Tar gli restituisce la scorta (foto Ansa)
Capitano Ultimo, il Tar gli restituisce la scorta (foto Ansa)

ROMA – Il Tar del Lazio ha confermato la restituzione della scorta al Capitano Ultimo.

E’ illegittimo, secondo il Tar, il provvedimento con il quale la Prefettura di Roma, nel settembre scorso, ha comunicato al colonnello Sergio De Caprio – il “Capitano Ultimo” che arrestò Totò Riina – la revoca del dispositivo di protezione in suo favore disposto dall’Ufficio Centrale Interforze per la Sicurezza personale.

La decisione del Tar del Lazio arriva dopo che già sei mesi fa era stato accolto in via d’urgenza il ricorso presentato dall’Ufficiale dell’Arma.

Per il Tar “appare evidente come, a fronte di una così approfondita e specifica valutazione posta alla base della originaria erogazione della misura di protezione, la opposta decisione della revoca della misura non possa essere adottata se non sulla base di una valutazione e, dunque, di una motivazione, altrettanto approfondita e specifica in ordine alla situazione di rischio in cui versa il soggetto protetto”.

Inoltre, secondo il Tribunale, “non può ritenersi, come dedotto dall’Amministrazione, che l’ampia discrezionalità che connota la materia comporterebbe che l’autorità procedente non sia tenuta a fornire elementi in ordine al venir meno del rischio, in quanto la revoca, operando su un provvedimento precedente fondato sulla sussistenza di un certo livello di pericolo, necessariamente deve dar conto, sia pure in misura sintetica ed adeguata al livello di riservatezza del procedimento, delle ragioni che sorreggono la decisione”.

In sostanza, per i giudici amministrativi il Capitano Ultimo “ha documentato il compimento di alcuni atti intimidatori (in due occasioni sono state incendiate autovetture nelle vicinanze della sua abitazione) di cui è stato vittima, in ordine alla quali, allo stato, non sono stati acquisiti elementi tali da escluderne la natura dolosa indirizzata” nei suoi confronti; e “in ordine a tali episodi non risulta essere stata operata una nuova approfondita valutazione, ad opera delle competenti autorità, rispetto alla situazione di potenziale pericolo alla quale potrebbe essere ancora esposto l’interessato”. Alla luce di queste considerazioni, per il Tar “il ricorso deve, quindi, essere accolto con conseguente annullamento del provvedimento di revoca” e “con obbligo per l’Amministrazione di rivalutare la situazione dell’interessato”.

“Siamo orgogliosi – si legge in una nota del legale del “Capitano Ultimo, l’avvocato Antonino Galletti – del fatto che il Tar del Lazio abbia accolto la nostra tesi difensiva: secondo i giudici, infatti, la decisione della revoca della misura di protezione personale avrebbe dovuto essere adottata sulla base di una valutazione approfondita e specifica in ordine alla situazione di rischio in cui versa tuttora Ultimo. Viceversa, la revoca è stata frettolosa e non motivata in modo approfondito ed ha esposto il colonnello Sergio De Caprio a gravi rischi che fortunatamente i magistrati amministrativi hanno scongiurato, prima in sede cautelare con l’ordinanza di sospensiva ed ora definitivamente nel merito con la sentenza”. 

Fonte: Ansa.

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