Carabiniere pestato a Piacenza durante corteo: Moustafa Elshennawi ai domiciliari Carabiniere pestato a Piacenza durante corteo: Moustafa Elshennawi ai domiciliari

Carabiniere pestato a Piacenza durante corteo: Moustafa Elshennawi ai domiciliari

Carabiniere pestato a Piacenza durante corteo: Moustafa Elshennawi ai domiciliari
Carabiniere pestato a Piacenza durante corteo: Moustafa Elshennawi ai domiciliari

PIACENZA – È stato liberato Moustafa Elshennawi. Il suo nome è diventato conosciuto dopo il brutale pestaggio a Luca Belvedere, il carabiniere picchiato a Piacenza durante una manifestazione. Un gruppo di carabinieri era stato costretto a indietreggiare di fronte all’avanzata del corteo, il militare è inciampato, alcuni manifestanti hanno iniziato a colpirlo con calci e pugni e infine Moustafa gli ha rubato lo scudo e glielo ha scaraventato addosso. Luca Belvedere riportò danni alla spalla. Seguirono polemiche politiche, la caccia al colpevole, le foto per il riconoscimento fatte circolare su Facebook e nelle chat Whatsapp della polizia. Alla fine lo presero, Moustafa.

Come riporta il Tempo, Moustafa ha ottenuto i domiciliari dopo il ricorso al tribunale del Riesame presentato dai sindacalisti del Cobas. “Siamo uomini d’azione e vorrei ringraziare tutti coloro che hanno condiviso le manifestazioni di sostegno per Mustafa”, ha scritto Mohamed Ali Arafat, sindacalista a Piacenza, per annunciare l’avvenuta scarcerazione.

“La liberazione di Moustafa è solo il primo di una serie di passaggi necessari a liberare tutti i protagonisti di quella grande giornata di lotta antirazzista – si legge nella pagina Facebook di Si Cobas Piacenza -Chiediamo con forza la liberazione di tutti i compagni arrestati per i fatti di Piacenza e una piena assoluzione per loro e per i compagni piacentini colpiti da denunce e perquisizioni. La necessità di lottare contro il razzismo e le sue sedi è sotto gli occhi di tutti: quotidianamente si succedono gli atti di terrorismo a matrice fascista e leghista contro immigrati o le intimidazioni contro esponenti delle lotte sociali e sindacali. Per noi la dimostrazione empirica della debolezza propria delle argomentazioni razziste continua a risiedere nei risultati che giornalmente otteniamo nei luoghi di lavoro, dove solo lottando uniti, italiani e immigrati fianco a fianco, si può ottenere ciò che padronato governo provano a sottrarci”.

 

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