Tropea (Rc): carabinieri travestiti da bagnanti arrestano il boss Salvatore Facchinieri

Pubblicato il 24 Agosto 2010 - 10:41 OLTRE 6 MESI FA

Lo hanno bloccato mentre stava facendo il bagno in una spiaggetta isolata in una delle località più note della Calabria, Tropea. E’ finita così, dopo sei mesi, la latitanza di Salvatore Facchineri, di 36 anni, allevatore, successore di Luigi,  boss dell’omonima famiglia di Taurianova (Reggio Calabria).

A bloccare Facchineri sono stati i carabinieri della Compagnia di Taurianova. L’uomo era ricercato dal 25 febbraio scorso, quando evase dagli arresti domiciliari. Gli investigatori sono giunti a lui seguendo i movimenti dei suoi familiari. Travestiti da villeggianti, i carabinieri hanno frequentato villaggi turistici, locali e spiagge della zona di Tropea sino a quando hanno concentrato la loro attenzione sulla zona compresa tra Santa Domenica di Ricadi e la rinomata spiaggia di Formicoli.

Nel pomeriggio di lunedì 23 agosto, proprio a fianco di due militari, è giunta una famiglia composta da marito, moglie e due bambini piccoli, di cui uno ancora nella culla. I carabinieri hanno subito identificato Facchineri, ma per non correre rischi, nel timore che fosse armato, hanno atteso che l’uomo si tuffasse a mare per fare il bagno.

Due militari, che erano già in acqua, lo hanno subito bloccato. La spiaggia dove è avvenuto l’arresto è un luogo isolato e frequentato soprattutto da stranieri. Si può raggiungere o con una lunga camminata sulla battigia o con una ripida discesa lungo un sentiero scosceso. Per questo i militari sono stati costretti a scortare l’arrestato lungo la spiaggia tra lo stupore dei bagnanti, molti dei quali hanno anche applaudito i carabinieri dicendo loro ”bravi”.

Facchineri era ricercato per un’ordinanza di custodia cautelare del Gip di Palmi per l’evasione commessa il 25 febbraio per sfuggire ad una condanna a 10 anni ed 8 mesi di reclusione inflittagli lo stesso giorno dalla Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria per riduzione in schiavitu’ commesso nei confronti di due romeni, che aveva segregato in una baracca e che aveva costretto a lavorare senza retribuzione. L’uomo è stato anche condannato a sei anni e sei mesi di carcere per due tentate estorsioni aggravate dall’aver commesso il fatto avvalendosi della forza intimidatrice connessa all’appartenenza ad una organizzazione mafiosa.

Figlio del boss Michele, protagonista della sanguinosa ”faida di Cittanova”, durata circa 30 anni, che ha visto contrapposto il clan dei Facchineri a quello degli Albanese-Raso-Gullace, e che ha provocato circa 70 vittime, Salvatore Facchineri, secondo gli investigatori, è attualmente il referente principale del propria famiglia sul territorio. L’operazione che ha portato all’arresto di Facchineri è stata condotta con il supporto della Compagnia di Tropea, il coordinamento dei Comandi provinciali di Reggio Calabria e Vibo Valentia e con la direzione delle due Procure della Repubblica di Palmi e Vibo Valentia.