Carbonara? Fino agli anni '50 non esisteva. Tortellini? Fino al 1974 ripieno era di pollo. Cronache vere di quando mangiavamo poco e male Carbonara? Fino agli anni '50 non esisteva. Tortellini? Fino al 1974 ripieno era di pollo. Cronache vere di quando mangiavamo poco e male

Carbonara? Fino agli anni ’50 non esisteva. Tortellini? Fino al 1974 ripieno era di pollo. Cronache vere di quando mangiavamo poco e male

Denominazione di origine inventata è il titolo di un libro di Alberto Grandi storico e docente dell’alimentazione. In una conversazione con il Corriere della Sera gli esempi, in buona parte sorprendenti e sconosciuti, di quelle che si possono chiamare cronache vere di quando noi italiani mangiavamo poco e male. Cioè almeno fino ai primi decenni del secolo scorso.

Bacon e uova, colazione dei soldati americani

La carbonara: ci abbiamo messo la pasta nella loro breakfast. Fino al 1953 la carbonara non la trovi in nessun ricettario italiano. Per l’ottimo del suo essere in fasce, appena nata. Nata dal prendere gli alimenti base della colazione delle truppe americane in Italia, bacon e uova, e quindi condirci la pasta. Perché il nome carbonara? A domanda Luigi Carnacina, che così l’aveva battezzata, rispose: “Non me lo ricordo”. Certo è che la carbonara non viene da una tradizione antica della cucina italiana: all’anagrafe culinaria è una settantenne.

Tortellini con carne di pollo…che l’altra era lusso ignoto

Non che il pollo fosse quella carne a buon mercato che è oggi: per secoli un pollo si uccideva per mangiarlo o quando un componente della famiglia stava male o quando era malato il pollo. Comunque sempre più raggiungibile la carne di pollo di maiale, prosciutto e mortadella che diventano il ripieno d’ordinanza e identitario solo nel 1974 con apposito capitolato.

Pizzerie? Le prime negli Usa, non a Napoli

Nel Sud d’Italia, anche al tempo dell’invenzione della famosa “margherita, la pizza era un cibo di strada, uno street food. I primi a mettersi seduti in appositi locali a mangiar pizza (o almeno una cosa che somigliava alla pizza) furono gli americani.

Parmesan? In Wisconsin già alla fine dell’Ottocento

E lo facevano lì, nel Wisconsin, casari italiani emigrati. In forme da 20 chili e con la crosta nera. Il Consorzio Tutela del parmigiano italiano data solo dal 1938.

Pomodoro ciliegino, brevetto israeliano. Neanche lo volevamo

Ma oggi chi lo coltiva in Sicilia paga diritti sulle sementi agli israeliani che lo brevettarono. Quando poterono, i coltivatori italiani rifiutarono questa varietà. Il brevetto israeliano è del 1989.

Lardo di colonnata. Ottimo ma quella valle è una tinozza

Nella quale a ficcarceli a forza non entrerebbe neanche una minima porzione dei maiali da cui il lardo. Da altri allevamenti si mandano lì le carni per la preparazione. Altrimenti, in proporzione al consumo, la valle di Colonnata dovrebbe essere vasta il doppio della val Padana.

Mangiavamo poco e male

Ora, da relativamente poco tempo, noi italiani mangiamo molto e non sempre bene. Ancora un secolo fa un contadino su tre nel Veneto era malato di pellagra: effetto diretto della polenta tre volte al giorno. Polenta perché altro non c’era. Però ci è piaciuto molto e molto ci siamo dedicati ad inventare un passato gastronomico fastoso. Fastoso anche quando facevamo la fame. Piccola ma sincera manifestazione nel campo dell’alimentazione di quella più vasta attitudine a dare per vera una mai esistita età dell’oro svanita e sottratta. A proposito: altra e ben più grande invenzione è quella del genere umano (o almeno umanoide) fin da subito o quasi cacciatore di cibo.

Mangiatori di carogne, fino all’uso del fuoco

Per tempi difficilmente calcolabili, comunque nell’ordine di decine di migliaia di anni, gli umanoidi si cibarono di carogne. Come altre specie animali, come tante specie animali, dalle iene agli avvoltoi. Poi, con l’acquisita abilità nel governare il fuoco…Ma è una storia troppo triste raccontarla come è andata, quanto tempo è occorso prima che…cucinassimo. Meno imbarazzante e più dignitoso raccontarci che, fin da subito o quasi, andavamo a caccia.

 

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