Carcere Bologna: poliziotti fanno lo "sciopero del pranzo"

BOLOGNA – Lo sciopero della fame e' lo strumento di protesta piu' tradizionale dei detenuti, per protestare contro le loro condizioni. Stavolta, pero', qualcosa di simile lo hanno fatto gli agenti della polizia penitenziaria del carcere della Dozza di Bologna: un vero e proprio 'sciopero del pranzo' per protestare contro le croniche criticita' della struttura, alle quali si e' aggiunta la mensa per il personale.

Gli agenti lamentano infatti da tempo la non adeguata condizione dei locali e l'insufficienza del servizio mensa e dei pasti. Dopo varie segnalazioni, il sindacato autonomo Sappe ha proclamato lo stato di agitazione, culminato nell'astensione dalla consumazione dei pasti. Su 132 agenti aventi diritto alla consumazione del pasto, solo due sono andati a mangiare. La protesta continuera', fa sapere il Sappe, fino a quando non ci saranno adeguati riscontri alle inefficienze segnalate.

La mensa, secondo il sindacato, non e' che uno dei tanti disagi che devono affrontare ogni giorno gli agenti che lavorano alla Dozza.

''Mancano circa 200 agenti – ha detto il segretario generale generale aggiunto Giovanni Battista Durante – e ci sono circa 700 detenuti in piu' rispetto ai posti previsti: 1150 a fronte di una capienza di 450 posti. C'e' poi la mancanza di risorse economiche e si e' aggiunta ora anche la situazione della mensa, dove gli agenti di polizia penitenziaria consumano quotidianamente il pasto''.

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