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Carcere Rebibbia, detenuto prende a pugni agente di polizia

di Maria Elena Perrero |27 Dicembre 2015 12:49

(Foto d’archivio)

ROMA – E’ la quarta aggressione in due settimane agli agenti della polizia penitenziaria che sorvegliano le carceri romane: è avvenuta nel penitenziario di Rebibbia, racconta Marco De Risi sul Messaggero. 

Sabato 26 dicembre intorno alle 15 un detenuto italiano che si trovava in isolamento ha preso a pugni un agente, spaccandogli gli occhiali e provocandogli una ferita al volto. Il detenuto ha anche afferrato un piatto e lo ha spaccato sul viso dell’operatore, che è stato medicato e ne avrà per dieci giorni.

Questa è solo l’ultima delle aggressioni compiute nei confronti degli agenti della polizia penitenziaria a Roma, come sottolinea De Risi sul Messaggero:

“Sembra il bollettino di una guerra che si combatte in modo silenzioso, troppo spesso lontano dai riflettori, fra le mura blindate delle case circondariali.(…) Ad alzare il velo sulle aggressioni all’interno delle carceri romane è Massimo Costantino segretario generale aggiunto della Cisl Federazione Nazionale Sicurezza.

«Troppo spesso – commenta Costantino – gli agenti di polizia penitenziaria sono lasciati soli anche a causa del sovraffollamento degli istituti e per la carenza ormai cronica del personale». Così, nell’arco di quindici giorni salgono a quattro le azioni violente ai danni degli agenti”.

Quindici giorni fa ad essere malmentata da una detenuta è stata una poliziotta che sorvegliava un reparto di Rebibbia. Pochi giorni prima una collega ha subito lo stesso trattamento. E altri due agenti sono stati picchiati e feriti da un ragazzo nel centro per minori di via Virginia Agnelli.

Scrive De Risi:

“Le aggressioni che si sono registrate a Regina Coeli e nel complesso di Rebibbia (che comprende cinque istituti) quest’anno sono arrivate a 50. «Spesso vengono omesse – sottolinea Massimo Costantino – quelle meno cruente o per le quali si registra una bassa prognosi di guarigione per l’agente che l’ha subita». Ad aumentare tensioni e violenza c’è anche il fenomeno del sovraffollamento. Così si scopre che a Regina Coeli invece di esserci 624 detenuti così come prevede il regolamento ne sono reclusi 890. Nel nuovo complesso di Rebibbia ci sono 1394 detenuti invece di 1203. Sono 200 le aggressioni di quest’anno nelle carceri del Lazio. «La carenza di organico è un grande problema – prosegue Massimo Costantino -. Quando un detenuto ha bisogno di cure che nel carcere non gli possono essere garantite, come è giusto che sia, deve essere trasportato in ospedale e servono almeno tre agenti per ogni un detenuto».

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