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Carceri, appello del sindacalista Eugenio Sarno: “Ci state uccidendo”

di Emiliano Condò |2 Ottobre 2009 9:49

Il Segretario Generale della Uil Pa Penitenziari Eugenio Sarno lancia un nuovo allarme relativo alla situazione delle carceri italiane.

A poche ore di distanza dal tragico episodio di Salerno, dove un agente di polizia penitenziaria ha ucciso i genitori prima di togliersi la vita, il sindacalista snocciola cifre inquietanti:«Tre suicidi in appena cinque giorni. Quattordici in poco meno di due anni. Non si tratta di coincidenze, ma di concreti segnali del profondo malessere dei poliziotti penitenziari sempre più depressi e arrabbiati per le condizioni in cui sono costretti ad operare».

E le cifre dei penitenziari italiani danno ragione a Sarno: le carceri ospitano 64.700 detenuti. Più di ventimila oltre la capienza massima consentita che è di 43.218. E gli agenti di polizia penitenziaria, invece, sono troppo pochi: appena 38.500, circa 5000 in meno di quanto sarebbe necessario.

Numeri che hanno ricadute allarmanti sulla qualità e le condizioni lavorative: «Il risultato – racconta Sarno – è che se va bene, un agente ha la responsabilità di 80-100 detenuti. Se va male, invece, e soprattutto la notte, deve controllare due o tre padiglioni, ovvero dalle 200 alle 450 persone».

Con situazioni paradossali, come quelle del Lazio. Ufficialmente, infatti, ci sarebbe un esubero di oltre 1000 agenti. Dato che, però, non trova conferma nei fatti. Se è vero, infatti, che gli agenti sono 5.166 contro i 4136 previsti, è altrettanto vero che, fisicamente, nei penitenziari laziali ci sono solo 3.327 persone.  E gli altri? Il sindacalista è diretto: «Sono impiegati nei palazzi del potere. La politica dovrebbe riportarli subito al loro servizio nelle carceri».

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