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Carceri, Corte Ue a Italia: Un anno per risolvere sovraffollamento o pagate

di Emiliano Condò |27 Maggio 2013 15:37

ROMA – Un anno di tempo per trasformare le carceri italiane in quelle degne di un paese civile risolvendo prima di tutto il problema del sovraffollamento. Un anno oppure l’Italia dovrà risarcire ogni detenuto che chiederà i danni. Lo ha deciso la Corte europea dei diritti dell’uomo rigettando il ricorso dell’Italia e confermando che il nostro paese dovrà entro un anno trovare una soluzione al sovraffollamento carcerario nonché risarcire i detenuti che ne sono stati vittime.

La Corte europea dei diritti dell’uomo ha rigettato la richiesta del governo italiano per il riesame davanti alla Grande Camera del ricorso Torreggiani, contro il sovraffollamento carcerario. In base alla sentenza emessa lo scorso 8 gennaio dai giudici di Strasburgo, divenuta oggi definitiva, l’Italia ha un anno di tempo per trovare una soluzione al sovraffollamento carcerario e introdurre una procedura per risarcire i detenuti che ne sono stati vittime.

A presentare il ricorso era stato un detenuto, Torreggiani, che aveva lamentato le condizioni di detenzione nel carcere di Busto Arsizio. A Torreggiani, poi, si sono uniti altri detenuti, sia a Busto Arsizio sia in altri carceri:  In particolare, si legge nel ricorso pubblicato sul sito del ministero della Giustizia:

I quattro ricorrenti affermano di aver occupato delle celle di 9 m² con altri due detenuti. Denunciano anche che nell’istituto penitenziario mancava l’acqua calda, il che per svariati mesi avrebbe impedito loro di far regolarmente uso della doccia, e che nelle celle non vi era luce sufficiente a causa delle barre metalliche apposte alle finestre.

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