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Carceri minorili affollate, ministero: "No ai materassi a terra"

di Alessandro Avico |21 Giugno 2012 18:04

ROMA – Benche' nelle carceri minorili il problema del sovraffollamento non abbia la dimensione ''drammatica'' e ''patologica'' assunta nelle strutture per adulti, e' comunque ''necessario attuare un piano di 'emergenza' per permettere un'idonea sistemazione'' dei minori reclusi. E per evitare situazioni limite come quella della sistemazione di materassi sul pavimento per mancanza di posti letto che in varie occasioni e' salita alla ribalta delle cronache.

Una necessita' urgente in concomitanza con ''il sopraggiungere della stagione estiva, che tradizionalmente fa registrare un maggior numero di ingressi''. E' quanto chiede una circolare che il dipartimento della Giustizia minorile del ministero della Giustizia ha inoltrato ai direttori dei centri per la Giustizia Minorile, al direttore generale del personale del ministero, Luigi Di Mauro, e al direttore generale per l'attuazione dei provvedimenti giudiziari Serenella Pesarin.

Il documento – che porta la data di ieri, 20 giugno – invita alla ''ricerca di soluzioni organizzative interne che permettano un efficace, seppure minimale, svolgimento dei servizi d'istituto con le risorse a loro disposizione, nonche' il rispetto della capienze indicate''.

''A tale ultimo fine nell'ottica dell'emergenza, potranno essere, ad esempio, utilizzate soluzioni che prevedano l'utilizzo, nelle celle, di letti a castello (ma non di materassi appoggiati al pavimento!) – rimarca il documento – anche in temporanea deroga alle disposizioni sull'ottimale numero di 12 ragazzi/gruppo''.

La circolare ricorda in generale anche la necessita' di contenere la spesa vista la particolare congiuntura economica che il Paese attraversa. E in merito ricorda che ''al fine di limitare il deprecabile fenomeno del 'turismo giudiziario' e le connesse spese di traduzione, per quanto possibile e nei limiti delle capienze dei singoli istituti, sara' rispettato il criterio della territorialita' rispetto all'Ufficio giudiziario procedente, criterio che restera' rigorosamente inalterato anche nel caso di ragazzi di 'difficile gestione'''.

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