SAVONA – Monsignor Domenico Calcagno è un cardinale “Rambo”. Un debole per le armi, che poco concilia con il “porre l’altra guancia” degli insegnamenti cristiani. Il Vaticano ha mostrato imbarazzo per la passione del monsignor Calcagno, che delle esercitazioni al poligono con le sue 13 armi da fuoco tra fucili e pistole, siano esse d’epoca o moderne, non può fare a meno. Il cardinale è a capo dell’Apsa, Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, ed in passato p stato responsabile degli affari economici della Cei.
L’anima “guerriera” del cardinale è stata rivelata dal giornalista Mario Molinari sul sito Savonanews, che ha pubblicato le copie delle denunce di proprietà e di acquisto delle armi depositate alla questura di Savona, dove Calcagno è stato vescovo dal 2002 al 2007. Ed è proprio a Savona che il cardinale è stato ribattezzato “Rambo”, come il guerriero interpretato al cinema dall’attore Silvester Stallone.
Il cardinale si è mostrato sorpreso dello stupore attirato: Calcagno è appassionato di caccia, dal 2003 è tesserato al tiro a segno nazionale e nel suo appartamento in Vaticano vive con un segugio di razza. Nella sua collezione di armi, che mostrano la sua vena da intenditore, ci sono una magnum Smith & Wesson calibro 357, come quella dell’ispettore Callaghan, ed una carabina di precisione per caccia grossa Remington 7400 calibro 30.06. Non manca nemmeno l’Hatsan modello Escort, un fucile a pompa di costruzione turca.
Era il 2006 quando Savonanews pubblicò la denuncia delle sue armi di proprietà, da un fucile da caccia appartenuto al padre di Calcagno ed il suo acquisto di 6 armi registrate “per uso sportivo o collezione dall’armeria Tessitore di Savona”. Ma il cardinale Calcagno ha detto agli agenti della questura: “Le armi sono custodite nella propria abitazione in un armadio chiuso a chiave”. Il Vaticano però sembra essere rimasto imbarazzato dalla passione del cardinale.