Cardito (Napoli), attenzione dei pm sulla madre del bimbo ucciso a botte Cardito (Napoli), attenzione dei pm sulla madre del bimbo ucciso a botte

Cardito (Napoli), accertamenti sulla madre del bimbo ucciso a botte

Cardito (Napoli), attenzione dei pm sulla madre del bimbo ucciso a botte
Cardito (Napoli), attenzione dei pm sulla madre del bimbo ucciso a botte (Foto Ansa)

NAPOLI – La Procura di Napoli che indaga sull’omicidio del bimbo di 7 anni massacrato di botte a Cardito (Napoli) ha disposto accertamenti anche sulla madre del piccolo, una donna di 30 anni, italiana. La donna ha confermato agli inquirenti le violenze commesse dal convivente, Tony Sessoubti Badre, italo-tunisino di 24 anni, sui suoi bambini, ma anche di non aver denunciato per paura, e non è escluso che possa essere iscritta nel registro degli indagati. 

Badre, intanto, è detenuto nel carcere di Napoli di Poggioreale, dove mercoledì 30 gennaio si terrà l’udienza di convalida del fermo per omicidio volontario aggravato e tentato omicidio aggravato. Ancora da definire la data dell’autopsia sul corpo del bimbo ucciso, esame dal quale gli inquirenti aspettano ulteriori elementi per stabilire movente e dinamica di quanto accadeva nell’abitazione di via Marconi a Cardito. 

Tony Sessoubti Badre ha raccontato di aver preso a calci e pugni il bambino ed i fratellini, ma di non averli colpiti con il manico della scopa, così come emerso inizialmente. Una versione a cui la Procura di Napoli Nord, però, non crede. Gli inquirenti sono convinti che l’uomo abbia prima rotto il manico trasformandolo in una mazza, accanendosi poi sui bimbi in un accesso di violenza. Saranno l’autopsia sul corpo del piccolo di 7 anni e la testimonianza, molto attesa, della sorellina di 8 anni, tuttora ricoverata all’ ospedale pediatrico “Santobono” di Napoli, a stabilire l’attendibilità del racconto dell’uomo. 

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