MILANO – Carlo Cracco entra all’ex convento dell’Annunciata, nel Comune di Abbiategrasso, in provincia di Milano. Non una scelta religiosa, lo chef resta tale e organizzerà nel monastero un ciclo di eventi per Expo 2015.
Il Comune ha offerto la struttura all’associazione Maestro Martino, di cui Cracco è presidente, che dovrà solo preoccuparsi delle spese per l’organizzazione dell’evento. L’obiettivo dell’amministrazione comunale è quella di attirare turisti e ottenere visibilità. Un’offerta che l’opposizione non ha apprezzato, accusando il sindaco di aver regalato ad uno chef milionario un bene delle comunità.
Una volta terminati gli eventi di Expo, spiega Giovanna Maria Fagnani sul Corriere della Sera, lo chef Cracco potrebbe rimanere nel convento anche dopo: il monastero, se l’affare andrà in porto, potrebbe diventare la sede della nuova scuola di cucina dello chef. Il Corriere della Sera spiega che il comodato d’uso partirà da marzo:
“L’ex monastero, segnato da decenni di degrado (la chiesa era diventata un deposito di autovetture) è stato restaurato sette anni fa, grazie a un accordo di programma fra Regione, Comune di Abbiategrasso e Università degli Studi di Milano. L’ateneo intendeva farne la sede di alcuni dei suoi corsi. Un obiettivo tramontato. Adesso l’Annunciata costa alle casse comunali 130 mila euro l’anno. E se Cracco decidesse di farne la sua sede, la spesa si alleggerirebbe. L’accordo però ancora non si può fare perché prima vanno risolte le vecchie intese con l’università e la Soprintendenza. Ma per non lasciare l’Annunciata vuota nell’anno di Expo, si è pensato al comodato d’uso”.
Pierluigi Arrara, sindaco di Abbiategrasso, ha spiegato che l’obiettivo è quello di portare il turismo in Comune:
“«Le polemiche dimostrano una grande miopia politica. Si critica il fatto che un bene pubblico sia concesso in uso a un privato e questa visione è di un vecchiume ormai superato dai fatti. La presenza di Cracco porterà a Abbiategrasso un pubblico diverso e visitatori che sarebbero difficili da intercettare in altro modo. Sarà nostra bravura saperli portare dall’Annunciata a conoscere il resto della città»”.
Una visione non condivisa dall’opposizione comunale, che si scaglia contro il fatto che Cracco guadagnerà con gli eventi e il Comune non vedrà un euro:
“Domenico Finiguerra, capogruppo della lista di centrosinistra di «Cambiamo Abbiategrasso». Il restauro dell’Annunciata è« costato ai contribuenti 11 milioni di euro. A chi vuole celebrare i matrimoni lì, il Comune chiede 500 euro e poi viene dato gratuitamente a Cracco, con affidamento diretto e senza bando? Questo è l’immobile più importante della città e la decisione di lascia perplessi. Andremo fino in fondo».
Anche dal centrodestra si levano voci critiche. «Non escludiamo di ricorrere alla Corte dei Conti – dice Valter Bertani, consigliere di Forza Italia -. Perché questo comodato produrrà solo spese ulteriori per il Comune. Una decisione del genere andava condivisa in consiglio comunale»”.