Carlo Macro ucciso, 14 anni a clochard che gli ha conficcato cacciavite in petto

Carlo Macro ucciso, 14 anni a clochard che gli ha conficcato cacciavite in petto
Carlo Macro ucciso, 14 anni a clochard che gli ha conficcato cacciavite in petto

ROMA – Ha aggredito e ucciso conficcandogli un cacciavite nel petto un ragazzo di 30 anni, Carlo Macro. Lo ha fatto soltanto perché Macro sentiva la musica in macchina a volume troppo alto. E per questo omicidio assurdo è stato condannato a 14 anni di carcere. E non è stata riconosciuta l’aggravante dei futili motivi, quella per cui il pm di anni di galera per il clochard assassino, l’indiano Joseph Clifford White, di anni ne aveva chiesti 21.

Era il 14 febbraio 2014. Macro è nei pressi del Gianicolo, a Roma, in auto col fratello. E’ tarda sera. Macro si ferma per fare pipì, scende dall’auto, lascia la portiera aperta. Dal nulla esce il clochard che lo attacca col cacciavite e lo lascia morto in terra. Solo per quella musica troppo alta.

Quel crimine il clochard lo confessa poco dopo, con un sms ad un amico: “Ho bucato uno col cacciavite davanti alla porta della mia roulotte”. Poi nessun segno di pentimento, neppure le scuse alla famiglia della vittima. E alla fine una condanna che fa scoppiare in lacrime la madre di Macro: “Siamo contrari all’ergastolo, ma la vita di un trentenne che non ha fatto nulla se non fermarsi a fare pipì non può valere 14 anni”.

 

 

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