Carlo Taormina: “Annamaria Franzoni mi scelse, voleva un caso mediatico”

Carlo Taormina: "Annamaria Franzoni mi scelse, voleva un caso mediatico"
Carlo Taormina: “Annamaria Franzoni mi scelse, voleva un caso mediatico”

BOLOGNA – Fu Annamaria Franzoni a cercare il professor Carlo Taormina proprio per la sua notorietà “per far ‘esplodere’ il caso mediaticamente” e non il contrario.

Lo sostiene l’ex avvocato della donna condannata a 16 anni per il delitto di Cogne, nella memoria firmata dal figlio Giorgio, che lo assiste della causa civile che contrappone l’ex deputato del Pdl proprio a Franzoni e al marito Stefano Lorenzi. Taormina aveva citato i coniugi, chiedendo la condanna al pagamento di onorari mai saldati per 771 mila euro; i Lorenzi avevano presentato domanda riconvenzionale per un risarcimento di 200 mila, ritenendosi danneggiati dal coinvolgimento del processo ‘Cogne-bis’ e sostenendo, inoltre, che fin dall’inizio Taormina aveva pattuito la gratuità della prestazione.

Dopo un’udienza a gennaio le parti erano state mandate dal giudice del tribunale civile di Bologna, Pasquale Gianniti, in mediazione – cioè invitate a trovare un accordo – ma l’esito è stato negativo e ne è dimostrazione il fatto che siano state depositate memorie per il prosieguo del processo.

La memoria di Taormina contiene anche la risposta all’affermazione dei legali dei Lorenzi: avevano scritto che Taormina “in modo autonomo ha deciso di improntare la difesa a criteri di massima aggressività” e “ha accompagnato la propria aggressiva campagna processuale con un battage mediatico che non ha avuto precedenti”.

Per Giorgio Taormina, invece, fu Franzoni a presentarsi a Roma con il padre, “lamentandosi del precedente difensore in quanto a loro dire non in grado di fare scoppiare il caso, come invece fatto dalla Procura, sostenendo che esso ‘era prono alla Procura’”. Rispetto all’accusa di aver portato avanti un’attività difensiva ‘controproducente’, la memoria sottolinea come Franzoni, “proprio grazie all’attività del Prof. Taormina, che in una situazione difficilissima otteneva la revoca della misura cautelare, è rimasta in stato di libertà dal 2002 sino alla sentenza di Cassazione del 2008 e in questo tempo ha generato anche un bambino”.

Rispetto alla presunta aggressività della difesa, infine, “per far comprendere l’acredine della Franzoni verso i Pm e i loro collaboratori”, Taormina, in un altro passaggio, invita a considerare che la stessa aveva in casa due maiali, chiamati con i nomi di magistrati che si erano occupati del caso.

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