MILANO – Sarà sottoposto al prelievo del Dna lunedì prossimo il fidanzato di Carlotta Benusiglio, la stilista 37enne trovata impiccata con una sciarpa a un albero la mattina del 31 maggio scorso in piazza Napoli a Milano.
I pm Antonio Cristillo e Alberto Nobili, che coordinano l’inchiesta per istigazione al suicidio a carico di ignoti, hanno invitato l’uomo, che rimane non indagato, all’Istituto di Medicina legale per il tampone in vista ulteriori accertamenti scientifici per fare definitivamente chiarezza su quanto accaduto la sera prima del ritrovamento del corpo senza vita della stilista.
In questo modo, con la comparazione, si potrà, per esempio, capire se Carlotta è stata avvicinata da una o più persone diverse dal suo compagno ed eventualmente rintracciarle o anche fugare qualsiasi ombra di dubbio su di lui.
Il dato certo e fermo, nell’ambito dell’inchiesta aperta per istigazione al suicidio a carico di ignoti, è quello emerso dall’autopsia dei giorni scorsi: gli esami hanno confermato che la morte è avvenuta per uno “strangolamento suicidario” e che non vi erano tracce che portano a ritenere che sia stata provocata da un’altra mano, anche perché sul corpo non sono state trovate lesioni o altri segni di violenza.
Ad ogni modo, investigatori e inquirenti, dopo aver raccolto una serie di elementi, tra cui testimonianze, immagini di telecamere e campioni genetici, sono ancora al lavoro per tirare le fila vagliando anche la versione resa dal fidanzato della donna.
In sostanza, a verbale l’uomo ha raccontato di essere stato con Carlotta in un paio di locali a bere quella sera, di aver litigato con lei come accadeva spesso (a suo carico ci sono anche varie denunce da parte della stilista) e di averla accompagnata vicino a casa, ma poi di essersene andato via con un taxi. Da quanto si è appreso, però, non è ancora stato individuato il tassista che avrebbe fatto salire l’uomo in macchina.