Carol Maltesi uccisa a martellate durante un gioco erotico. L’assassino: “Poi le ho tagliato la gola per pietà”. Si cerca il video

E' possibile che l'assassino abbia filmato l'intera aggressione: i consulenti della procura stanno tentando di recuperare il video che è stato cancellato dalla memoria del suo cellulare.

di Filippo Limoncelli
Pubblicato il 31 Marzo 2022 - 17:35 OLTRE 6 MESI FA
Carol Maltesi uccisa a martellate durante un gioco erotico. L'assassino: "Poi le ho tagliato la gola per pietà". Si cerca il video

Carol Maltesi uccisa a martellate durante un gioco erotico. L’assassino: “Poi le ho tagliato la gola per pietà”. Si cerca il video

Emergono ulteriori dettagli circa la confessione del 43enne reo confesso che ha ucciso e smembrato Carol Maltesi, la 26enne conosciuta nel mondo del porno come Charlotte Angie. I resti della giovane sono trovati in alcuni sacchi di spazzatura in un dirupo a Paline di Borno. L’uomo, ex compagno della vittima e vicino di casa a Rescaldina, dove è avvenuto l’omicidio, ha confessato tutto ai carabinieri, raccontando, che è “stato un gioco erotico finito male”. La loro storia, “una relazione molto aperta” avrebbe detto lui, era finita, ma i rapporti intimi, davanti a un obiettivo o nella vita reale, erano proseguiti. 

Omicidio Carol Maltesi, uccisa durante un gioco erotico

 
L’assassino avrebbe detto che “dovevano girare due video, il secondo più violento del primo”. A seguito della prima scena di sesso con Carol, la coppia sarebbe salita “in camera da letto dove ho legato i suoi polsi al palo da lap dance e le ho messo un sacchetto di plastica nero sulla testa”. Come riporterebbero i verbali, l’assassino ha raccontato che “Carol era completamente nuda, sdraiata a terra a pancia in su. Le ho legato i piedi, ho preso un martello e ho cominciato a colpirla ovunque, dalle gambe in su”. Poi, avrebbe aggiunto, “una volta arrivato alla testa ho cominciato a colpirla forte”. L’uomo non ha saputo da spiegazioni del gesto: “Non so perché l’ho fatto, non ho idea di cosa sia successo. Lei si muoveva ma io continuavo a colpirla”. Poi, dopo i violenti colpi, le ha tolto il sacchetto dalla testa: “Credevo fosse morta. Perdeva molto sangue e non sapendo che altro fare le ho tagliato la gola con un coltello da cucina. Sono rimasto mezz’ora a guardarla e poi son tornato a casa mia”. Il 43enne ha descritto il gesto come “un atto di pietà”. Dopo essersene andato, è tornato nell’appartamento e ha cominciato a smembrarne il corpo e gettarne i pezzi nei sacchi neri successivamente abbandonati a Borno. 
 

La confessione dell’assassino

 
La denuncia della scomparsa della 26enne è arrivata proprio dal 43enne che, andato dai carabinieri, ha raccontato come la ex fosse “andata via con la sua 500” salvo poi cambiare versione e dire di aver utilizzato lui stesso l’auto “fino a mercoledì o giovedì scorso”. Troppe incongruenze però, e così l’assassino ha deciso di confessare l’omicidio. L’uomo di banca dice di aver cancellato il video dal suo cellulare, ma i consulenti della procura proveranno a recuperarlo dalla memoria nei prossimi giorni con i più sofisticati software.
 

L’occultamento del cadavere

 
L’uomo avrebbe poi comprato un’accetta e un seghetto in un grande magazzino di Rescaldina. Ha fatto a pezzi il corpo, “in cinque sacchi neri” e li ha lasciati in camera da letto. Poi ha comprato “un congelatore a pozzetto” acquistato online. Nei giorni seguenti avrebbe provato a bruciare i pezzi del cadavere con alcol e benzina in una zona barbecue in un b&b a Vararo, in cima ai monti sul Lago Maggiore, non riuscendoci. Infine la decisione di gettare tutto nella discarica a cielo aperto di Paline di Borno, non prima di aver fatto un sopralluogo. In tutto questo tempo si è mosso, a volte, con l’auto della vittima. Inoltre usa il cellulare di Carol, per rispondere ai messaggi dei clienti, della mamma e dell’ex compagno, padre del suo bambino di sei anni.