Cartellone di intimo femminile censurato a Loreto

Un manifesto che pubblicizzava una vendita promozionale di intimo in un negozio lungo il corso principale di Loreto è stato ritenuto troppo audace per il paese, sede di uno dei più famosi santuari mariani del mondo, e “censurato” a più riprese dalla polizia municipale. Una gonna sollevata che scopre delle giarrettiere e il marchio del negozio che fa da foglia di fico alle parti intime femminili, con lo slogan “Sotto il vestito niente”.

Questa l’immagine che ha suscitato scalpore in una vetrina a poca distanza dalla Basilica della Santa Casa, tra negozi di articoli religiosi e souvenir. Il manifesto – riferisce oggi il Corriere Adriatico – è stata notato nei giorni scorsi anche da alcuni sacerdoti e vescovi impegnati negli esercizi spirituali organizzati annualmente in città. Ci sono state lamentele – per altro anche da parte di comuni cittadini -, ai vigili urbani che sono intervenuti con carta da pacchi e nastro adesivo sulla vetrina per nascondere il troppo suggestivo manifesto, dopo aver avvertito la titolare Cristina Andresciani, dato che il negozio era chiuso per ferie.

Un’operazione che è stata ripetuta un paio di volte, perchè la donna non era d’accordo con la valutazione della polizia municipale e ha rimosso la copertura, finchè lo schermo non è stato fissato con colla da affissioni. Indignata, la Andresciani parla di mancanza di rispetto per chi lavora e evangelicamente invita: “Chi è senza peccato scagli la prima pietra. L’occhio più peccaminoso è di chi vede il male anche dove non c’è. Io non sono una persona volgare e questo non è un sexy shop, ma un negozio di abbigliamento. Solo piazza della Madonna ricade sotto lo Stato del Vaticano, non tutta la città”. Una città che comunque “è la mia e mi dispiace che vada a finire sui giornali per colpa di due bacchettoni e due bigotti”.

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