La casa di riposo abusiva dove scoppia il focolaio Covid: "sanitari" erano in realtà contadini La casa di riposo abusiva dove scoppia il focolaio Covid: "sanitari" erano in realtà contadini

La casa di riposo abusiva dove scoppia il focolaio Covid: “sanitari” erano in realtà contadini

Una casa di riposo completamente abusiva dove scoppia un focolaio Covid. Sottoposta a sequestro preventivo, in provincia di Teramo, una struttura ricettiva per anziani non autosufficienti. Talmente abusiva che gli “operatori sanitari “erano in realtà inquadrati come “braccianti agricoli”.

Nelle ultime settimane si è generato un focolaio di Covid-19 che ha riguardato una ventina di persone tra ospiti e personale. Quattro i decessi. Le indagini dei Nas di Pescara sono scattate nell’ambito degli accertamenti sui focolai di Covid-19 all’interno delle strutture sanitarie e sociosanitarie.

Il focolaio nella casa di riposo abusiva

Nella struttura in questione registrate positività al virus Sars-CoV-2, sia tra il personale addetto all’assistenza sia tra gli ospiti. Ospiti che sono stati trasferiti negli ospedali della zona. I quattro decessi, riguardanti due donne e due uomini, uno dei quali di 51 anni, sono avvenuti negli ospedali di Teramo e Giulianova (Teramo).

Nel corso delle indagini accertato anche che al posto di una dichiarata “fattoria sociale”, vi era di fatto una residenza per ospiti anziani. Peraltro non autosufficienti e con disagi psicofisici. Il personale addetto all’assistenza, per di più, era privo di specifiche qualifiche assistenziali e non appartenente ad alcuna delle professioni sanitarie, risultando inquadrato come “braccianti agricoli”.

Il sequestro dei farmaci

Gli ospiti quindi tutti trasferiti, in ragione del proprio setting assistenziale, in altre strutture sanitarie idonee. Sequestrate confezioni di farmaci per trattamenti di patologie e acquisita rilevante documentazione sanitaria. Il decreto di sequestro preventivo ha riguardato due immobili.

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