La casalinga si fa male? Deve essere risarcita come qualsiasi lavoratore

ROMA – La casalinga si fa male? Il mancato guadagno conseguente alla “riduzione della capacità lavorativa” deve essere risarcito come danno patrimoniale, al pari di chi fa un qualsiasi altro lavoro e si infortuna. Lo sottolinea la Cassazione nell’accogliere il ricorso di Carmela B., una casalinga di Catania che era stata falciata, a bordo del suo motorino, da un’auto. L’incidente le aveva provocato una invalidità permanente per la quale la donna aveva ricevuto in appello un risarcimento danni di quasi 94 mila euro. Bocciata invece la richiesta di un danno patrimoniale che, a detta del giudice, non era stato provato.

La casalinga si è rivolta alla Cassazione sostenendo che “non è razionale ritenere che una invalidità permanente particolarmente elevata non spieghi alcuna conseguenza sull’attività di casalinga”.

La Terza sezione civile – sentenza 23573 – ha accolto la linea difensiva di Carmela B. e ha evidenziato che “è ormai certo che il danno da riduzione della capacità di lavoro, sofferto da persona che, come la casalinga, provveda da sè al lavoro domestico, costituisce una ipotesi di danno patrimoniale, e non biologico”.

Se la casalinga dimostra di avere subito, a causa dell’infortunio, “danni permanenti” tali da rendere “più oneroso lo svolgimento del lavoro domestico” ha diritto ad essere risarcita per il danno patrimoniale patito, come ogni altro lavoratore. Sarà ora la Corte d’appello di Catania ad uniformarsi al principio dettato da piazza Cavour e a riconoscere a Carmela il danno patrimoniale per le difficoltà nel fare le pulizie di casa.

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