ROMA – “Per noi lui era un re. Lui era un papà buono, assomigliava al Papa buono, che era Wojtyla” dice, ospite dal salotto di Porta a Porta, Vera Casamonica, figlia di Vittorio Casamonica, il boss dell’omonimo clan il cui funerale, sfarzoso e pacchiano, ha generato numerose polemiche a Roma e non solo (clicca qui per guardare la puntata di Porta a Porta).
Vera Casamonica, ospite nel programma condotto da Bruno Vespa, difende il padre, difende il funerale, il lancio di rose e anche la scelta di aver fatto suonare la musica del Padrino: “‘Il Padrino è un film che a lui piaceva, come gli piaceva quella musica. Da lassù mio padre è contento perché abbiamo fatto il funerale che piaceva a lui. Noi siamo abituati a fare i funerali così”.
Vera Casamonica, classe ’68, nega che il manifesto affisso sulla chiesa di don Bosco con la frase ‘hai conquistato Roma’ e la foto in versione Papa fosse un messaggio di potenza. ”Lui non era vestito da Papa, lui vestiva così, gli piaceva così”, dice.
Qui, dice riferendosi agli ospiti in studio, la giornalista Fiorenza Sarzanini e il direttore Cusenza, “sono tutti vestiti di bianco, sono tutte papesse?”. E la frase ‘hai conquistato Roma’ significa “solo che ha conquistato il nostro cuore. Rifarei il funerale tale e quale, anche con l’aereo”.
”Io sono venuta per difendere mio padre. Degli altri Casamonica e di quello che hanno fatto non mi interessa niente. Lui non c’entra niente con la droga, né con mafia capitale”. I tanti soldi? ”Veniva da una famiglia benestante” e poi ”vendeva macchine”.
”Era amante dei motori – ha aggiunto – nonno e nonna erano grandi commercianti di macchine e non ci sta niente di male se l’aiutavano i genitori. I soldi per noi erano puliti”. ”Non è vero che mio nonno era un boss, era il capo della famiglia a casa sua, non a casa degli altri”, ha detto invece il nipote di Vittorio Casamonica, Vittorino.
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— RV (@Roby_Valentini) 8 Settembre 2015