ROMA – Al termine di un’ indagine condotta dalla Digos della Questura di Roma, la Procura della Repubblica capitolina ha chiesto ed ottenuto dal Gip il sequestro preventivo, con riferimento al reato di occupazione abusiva, dell’immobile in via Napoleone III, sede del movimento Casapound.
Il gip di Roma ha accolto le richieste del pm Eugenio Albamonte ed ora sono in corso le procedure per la notifica del provvedimento. Lo rende noto la Questura di Roma.
Sono 16 le persone indagate della Procura di Roma nell’indagine in cui si ipotizzano i reati di istigazione all’odio razziale e occupazione abusiva di immobile.
A finire sotto accusa, fra gli altri ci sono i vertici del movimento di estrema destra Gianluca Iannone, Andrea Antonini e Simone Di Stefano.
Dal punto di vista tecnico, dopo la notifica dell’ordinanza del sequestro preventivo dell’immobile di via Napoleone III (che avverrà non prima di martedì 9 giugno), la struttura passa nella disponibilità del Tribunale.
Per quanto riguarda, invece, l’eventuale programmazione dello sgombero dell’immobile da anni occupato dai militanti e utilizzato, secondo l’impostazione degli inquirenti, come “quartier generale” dell’associazione, dovrà essere decisa in seno al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza che dovrà coordinarsi con la Procura.
Il responsabile romano di Casapound, Davide Di Stefano, all’Ansa ha spiegato: “Non sono a conoscenza di incontri avvenuti ieri tra Questura di Roma e dirigenti di CasaPound. Avevo solo letto notizie di stampa. In seguito ho letto la smentita della Questura”.
Anche la sindaca di Roma Virginia Raggi ha commentato su La7 il sequestro preventivo deciso a proposito della sede di Casapound ed ha commentato anche sulla situazione degli sgomberi in tutta la città:
“Se procederemo in modo ‘bipartisan’ sugli sgomberi? C’è un elenco che ha la Prefettura, che procede secondo il criterio degli immobili pericolanti o dei provvedimenti di sgombero. In questo caso la Procura si è mossa: noi diamo assistenza per assistere le fragilità che non hanno colore politico”.
Soddisfatto anche M5s Lazio:
“Finalmente dopo 17 anni di occupazione abusiva e 5 milioni di danni, è arrivato l’ordine di sgombero per CasaPound”.
“Al termine di un’indagine condotta dalla Digos della Questura di Roma – si legge nella nota – la Procura della Repubblica capitolina ha chiesto ed ottenuto dal Gip il sequestro preventivo, con riferimento al reato di occupazione abusiva, dell’immobile in via Napoleone III, sede di Casapound”.
Prosegue Ms Lazio:
“Questo è il risultato di due anni di battaglie per la legalità, portate avanti dalla nostra coraggiosa sindaca Virginia Raggi assieme al nostro viceministro dell’Economia e Finanza Laura Castelli. Oggi vince la legalità”.
Diverso il parere del Pd Lazio che riconosce i meriti solo alla Procura ed alla Questura:
“Grazie al lavoro dei magistrati e della Procura di Roma, alla Questura della Capitale si ristabilisce la legalità e finalmente Casapound dovrà fare le valige e restituire l’immobile di via Napoleone III. Togliamo la macchia nera a Roma e soprattutto si fanno rispettare le regole.”
A firmare la nota è il senatore Bruno Astorre che aggiunge:
“Grazie ai cittadini che hanno sempre portato avanti questa battaglia di legalità, evitando di cadere negli slogan della sindaca Raggi che come al solito ha assistito dal balcone del suo Facebook”.
Anche l’Anpi commenta la notizia della notifica a Casapound del sequestro della sede di via Napoleone III:
“Siamo contenti che questa iniziativa sia stata assunta. Ora aspettiamo l’evoluzione dal punto di vista giudiziario”.
“Esprimiamo viva soddisfazione per il provvedimento che era stato richiesta dalla procura sulla base della nostra denuncia”, ha sottolineato il vicepresidente, Emilio Ricci (fonte: Ansa).