Chiude il caseificio confiscato al boss Messina Denaro

PALERMO – Chiude per debiti il caseificio confiscato al boss Messina Denaro. La procedura fallimentare del Caseificio Provenzano di Giardinello è stata avviata martedì 22 maggio: alla porta tutti e 39 i dipendenti rimasti.All’inizio erano 52 ma 13 sono stati già licenziati. Così quello che dovrebbe essere un simbolo della vittoria dello Stato sulla criminalità organizzata, si trasforma in un boomerang: i beni confiscati alle mafie, che dovrebbero ritrovare nuova vita nel segno della legalità, restano invece strozzati, appena emancipati dal crimine organizzato, nelle maglie della crisi.

La prossima settimana i lavoratori del caseifici Provenzano si riuniranno in assemblea per protestare pubblicamente contro i licenziamenti. La Flai-Cgil di Palermo dencuncia: “Le scelte del tribunale di Marsala e dell’Agenzia delle Entrate, non hanno consentito il pagamento del credito d’Iva maturato sotto la gestione giudiziaria, un milione 800 mila euro, generando la rottura degli accordi di consolidamento del debito e decretando la chiusura”.

Il sindacato chiede la cassa integrazione straordinaria per cessazione attività e contesta l’inadeguatezza della legislazione per le aziende sottratte ai boss, che hanno gravi problemi di sopravvivenza. “L’azienda “Provenzano”, al pari di tutte le aziende confiscate – spiega Nuccio Ribaudo della Flai Cgil- era caratterizzata da una esposizione debitoria gravissima con circa 28 milioni di euro di debiti con le banche e dalla mancanza di liquidità necessaria per consentire la continuità dell’attività produttiva”.

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