Caserta. Rubavano il rame: eseguiti 23 fermi

CASERTA – Sono 23 finora i provvedimenti di fermo eseguiti dai carabinieri di Caserta sui 36 emessi dalla procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere nell’ambito dell’inchiesta che ha smantellato una organizzazione criminale italo romena dedita ai furti ed alla ricettazione di rame. I reati contestati agli arrestati sono associazione a delinquere aggravata, furto in concorso pluriaggravato, ricettazione.

Tra di loro quattro italiani: Luciano Russo, 51 anni di Frattamaggiore (Napoli), Pasquale Russo, napoletano di 30 anni, Gennaro Saviano di Frattamaggiore (Napoli) e Salvatore Setola, 35 anni di Napoli ma residente a Villa Literno (Caserta), ritenuto dagli inestigatori il primo terminale dell’attivita’ di ricettazione. Gli arresti sono stati portati a termine tra le province di Caserta, Napoli, Latina, Perugia e Cosenza.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, prevalentemente attraverso intercettazioni telefoniche e audiovisive e con sistemi di rilevazione satellitare, il furto di ingenti quantita’ di cavi elettrici era operato da diverse bande di cittadini romeni, mentre i ricettatori italiani avevano il compito di recuperare, con il sistema della fusione dei cavi elettrici, il rame rubato e di reintrodurlo anche sul mercato legale.

Attraverso questo sistema, infatti, – e’ spiegato in una nota della Procura – e’ possibile recuperare tra il 95% ed il 100% del rame che si presenta uguale a quello estratto dai giacimenti minerari e dunque facilmente reimmissibile sul mercato internazionale.

Il valore del rame – prosegue la nota – e’ di circa 7 euro al chilo e nel 2011 la sola Telecom ha denunciato un danno per furti di cavi elettrici di circa 3,5 milioni di euro.

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