Battisti: “Napolitano stalinista” Il presidente: “Torni e espii la pena”

ROMA – “Cesare Battisti espii la sua pena”: è la replica del Quirinale all’appello che Cesare Battisti, ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo, aveva rivolto al presidente della Repubblica. “Signor presidente Napolitano – ha detto Battisti in un’intervista al programma Le Iene che verrà mandata in onda giovedì sera su Italia Uno -, mi dia la possibilità di difendermi. Di presentarmi di fronte ad un tribunale, oggi in Italia, e di potermi difendere, di rispondere ad un interrogatorio vero, come non è mai successo, e così io mi comprometto a rispondere delle mie responsabilità d fronte alla giustizia italiana”.

La risposta di Napolitano non si è fatta attendere e non è stata nel senso auspicato dall’ex rivoluzionario, accusato di avere avuto un ruolo in almeno quattro omicidi nel corso degli anni di piombo e ora rifugiato in Brasile.

Al Quirinale si osserva che il signor Cesare Battisti “deve solo presentarsi nel nostro Paese per espiare, secondo le norme dell’ordinamento penitenziario italiano, le pene alle quali è stato condannato a conclusione di processi svoltisi nella piena osservanza delle regole di uno Stato di diritto”.

Alla domanda sul perché non contatti il capo dello Stato per spiegare la sua posizione, Battisti risponde:  “Napolitano mi sembra davvero un irriducibile degli anni ’70, dell’ex Pci stalinista. Non mi sembra che sia la persona adeguata per dire oggi all’Italia giriamo pagina, dimentichiamo il passato, riconosciamo le responsabilità, riconosciamo la storia, riappacifichiamoci. Non mi pare che Napolitano stia dando esempio di questo. Prima di tutto Napolitano mi manderebbe a quel paese perché lui è il Presidente della Repubblica e io sono un signore nessuno. Secondo, Napolitano mi pare che in quegli anni era uno dei massimi avversari del movimento rivoluzionario, quindi pare che sia rimasto avversario… Secondo me, Napolitano sa benissimo chi sono, cosa ho fatto e cosa non ho fatto. Non ha bisogno che io glielo dica. Anche perché se io glielo dico lui non ci crede. E secondo me anche se ci crede non ha nessuna intenzione di crederci, di diffonderlo”.

 

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