Caso Cerroni, Claudio Lotito intercettato al ristorante: “Pressioni della Procura”

Caso Cerroni, Claudio Lotito intercettato al ristorante: "Pressioni della Procura"
Claudio Lotito

ROMA – “I commensali parlano del caso Cerroni, Claudio Lotito dice che la Procura di Roma ha fatto pressioni sul gip per accelerare gli arresti. I commensali (non identificati) dicono che altri magistrati si sono mossi in senso opposto. Lotito dice di sapere anche questo”. L’inchiesta su Manlio Cerroni, arrestato nella maxi inchiesta sulla gestione dei rifiuti nel Lazio, era diventata argomento di discussione persino tra i selezionatissimi tavoli del ristorante Assunta Madre a Roma. A discettare sull’argomento, ben prima che scattassero gli arresti, era il patron della Lazio Claudio Lotito, intercettato dalla polizia.  

Valeria Pacelli per Il Fatto Quotidiano spiega il perchè delle intercettazioni, arrivate quasi per caso:

Anche le parole del presidente della Lazio, Claudio Lotito, sono state registrate dalle cimici piazzate nel privè dell’Assunta Madre – noto ristorante nel centro della Capitale – dalla Procura di Roma. Si tratta delle stesse microspie che l’8 novembre 2013 avevano intercettato Alberto Dell’Utri e l’imprenditore Vincenzo Mancuso che parlavano della fuga del più noto Marcello verso Beirut, dove il cofondatore di Forza Italia si trova ancora. Ma i due non erano gli unici a chiacchierare nel ristorante di Gianni Micalusi, indagato per riciclaggio dalla Procura di Roma. Quattro giorni dopo che venisse intercettato Alberto Dell’Utri, il 12 novembre 2013 al tavolo del privè dell’Assunta Madre sedeva il presidente della Lazio Claudio Lotito con altri commensali, che i pm romani stanno cercando di identificare.

Settimane fa Panorama aveva rivelato di un noto imprenditore che “avrebbe raccontato – queste le parole nell’articolo pubblicato sul settimanale – di poter fare pressioni su alcune toghe importanti per scongiurare una serie di arresti”. A quel tavolo però si dicevano cose diverse. L’imprenditore intanto è Claudio Lotito e l’arresto eccellente è quello di Manlio Cerroni, il re delle discariche romane finito ai domiciliari (ora revocati) il 9 gennaio scorso. Il presidente della Lazio tra un crudo di pesce e l’altro,straparla con i commensali, quando viene introdotto l’argomento del “Supremo.” Nei brogliacci della Procura in riferimento a questa conversazione è riportato che “i commensali parlano del caso Cerroni; Lotito dice che la Procura di Roma ha fatto pressioni sul gip per arrestare Cerroni. Altre voci dicono che altri magistrati si sono mossi in senso opposto (ossia ostacolando l’arresto, ndr). Lotito dice di sapere anche questo”. I commensali quindi sembrano alludere al fatto che la richiesta di domiciliari per Cerroni è stata ferma per mesi sul tavolo del gip. Ma per spiegare l’iter di questo arresto sono importanti le date.

Sara Menafra per il Messaggero spiega quindi una coincidenza significativa sui tempi dell’arresto di Cerroni e le parole di Lotito:

Il particolare è interessante perché contiene una strana coincidenza. Non solo Lotito sembra sapere degli arresti chiesti dalla procura il 21 marzo del 2013 (notizia che però almeno informalmente circolava da tempo), ma per di più afferma di essere a conoscenza di «pressioni» recenti. E, anche se ovviamente la procura non ha fatto nessun atto di pressione particolare, tant’è che l’ordinanza è arrivata quasi un anno dopo la richiesta, è vero però che pochi giorni prima di quella cena, il 18 ottobre, il pm Alberto Galanti, assieme al procuratore capo Giuseppe Pignatone, aveva firmato una integrazione alla richiesta di custodia cautelare.

Una terza integrazione sarà inviata il 16 dicembre, con ulteriori e più recenti intercettazioni, fino alla decisione del gip Massimo Battistini arrivata il 9 gennaio scorso. Le cimici, accese nell’ambito di un’inchiesta sul padrone del locale Jhonny Micalusi, sono le stesse che alcuni giorni prima avevano captato anche le conversazioni di Alberto Dell’Utri, mentre parlava della fuga del fratello in Libano. In quel caso gli atti sono stati mandati per competenza a Palermo. 

 

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