Caso Claps: 'Restivo fu protetto'

WINCHESTER (INGHILTERRA), 1 GIU – Oggi a Winchester e' stata la giornata di Gildo Claps. Per 18 anni ha inseguito Danilo Restivo in ogni suo spostamento, facendogli sempre sentire il fiato sul collo. ''Quando ho scoperto che quel giorno mia sorella si era incontrata con lui mi sono subito allarmato'', ha detto in aula davanti alla giuria. Elisa infatti gli aveva raccontato delle attenzioni non ricambiate che da tempo subiva da parte sua. Una storia che Gildo Claps ha ripetuto per anni, a chiunque avesse cuore di ascoltarlo. Stamani, finalmente, la sua versione dei fatti e' finita sui verbali di un tribunale. Quella di Gildo potrebbe essere una testimonianza chiave. I magistrati britannici sono infatti convinti che l'omicida di Elisa, scomparsa nel nulla il 12 settembre del 1993, sia lo stesso che il 12 novembre del 2002 ha trucidato a Bournemouth la sarta Heather Barnett. Per l'accusa si tratta dell'ex ragazzo di Potenza Danilo Restivo. Che, come sempre, ha seguito l'udienza dal banco degli imputati. ''Non mi ha guardato nemmeno una volta'', ha confidato Gildo una volta uscito dall'aula. Non si puo' certo dire il contrario: a deposizione ultimata il fratello di Elisa ha rivolto un'occhiata di fuoco al gabbiotto dove siede Restivo. E valeva mille parole. ''Ripercorrere gli eventi di quella domenica mi e' costata fatica, soprattutto perche' lui li conosce, visto che ha ammazzato mia sorella''. E infatti Gildo in aula si e' commosso. Solo un attimo. Poi ha scosso la testa e ha ripreso il filo del discorso. La sua verita'. Che per i Claps e' anche l'unica. Quel giorno Elisa era felice. Aveva superato gli esami di riparazione e a pranzo sarebbe andata nella vicina casa di campagna con una delle sue amiche del cuore, Eliana de Cillis. Prima pero' l'appuntamento con Danilo dietro all'abside della chiesa della Santissima Trinita'. Ai suoi aveva detto che sarebbe andata a messa con Eliana. Un piccola bugia. Gildo, quando ormai la sorella e' scomparsa da quasi tre ore, ci mette poco a far 'confessare' Eliana. Che nel mentre aveva percorso il centro di Potenza in lungo e in largo per cercare l'amica. Non appena salta fuori il nome di Danilo Gildo non ci pensa ne' uno ne' due e chiama subito a casa sua. ''Mi rispose il padre'', dice. ''Era seccato ma me lo passo'. Danilo era agitato. Mi confermo' che aveva incontrato Elisa dietro all'altare per non piu' di 15 minuti; lei usci' e lui rimase a pregare ancora un po'. Ma la sua versione non mi convinse per niente''. Gildo dopo quella telefonata non riusci' a parlare piu' con Danilo. ''L'avvocato e la famiglia alzarono una barriera impenetrabile''. Che Restivo dopo l'incontro con Elisa avesse messo su un'aria strana lo dicono tutti. Ad esempio Giovanni Motta, che all'epoca frequentava Anna, la sorelle di Danilo. ''Lo incontrammo alle 13.10 circa sotto casa'', ha raccontato in videoconferenza. ''Era sudato, agitato, aveva un passo frettoloso. Mi chiese di portarlo urgentemente all'ospedale perche' si era fatto un taglietto alla mano''. Sanguinava un po', precisa, ma non era nulla di grave. Ecco la famosa ferita che Restivo sostiene di essersi procurato al cantiere delle scale mobili. Ovvero il luogo dove qualche giorno prima aveva visitato – cosi' sostiene – con un'amica, Paola Santarsiere. Che pero' oggi ha negato tutto. ''M'invito', ma io non ci andai'', precisa da Potenza. Poi, sotto le domande incalzanti del pm, aggiunge: ''Restivo un giorno mi disse che nonostante quell'aria da bonaccione era uno capace di azioni brutali se lo facevano arrabbiare''. Per Gildo questo era gia' un messaggio, forse una richiesta di aiuto. ''Ne ha lanciati tanti nel corso degli anni. La famiglia non li ha mai raccolti. I maggiori responsabili per quanto poi e' accaduto sono loro''.

Gestione cookie