Natalie, il transessuale che incontrava il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo, è stato interrogato dai carabinieri del Ros. «Ero la fidanzata di Marrazzo. Ma non sono io nel video», ha spiegato il trans.
Intanto le indagini vanno avanti e l’ultima novità riguarda il fotografo Massimiliano Scarfone, che sarà indagato per ricettazione per aver offerto il video incriminato ad alcuni periodici, video in cui Marrazzo è in compagnia di un trans.
Durante gli interrogatori, come rivela il Corriere della Sera, i quattro militari dell’Arma hanno negato di aver estorto denaro a Marrazzo, almeno a sentire i loro difensori Marina Lo Faro e Mario Griffo. «Siamo stati vittime e pedine della stessa macchinazione ai danni del presidente della Regione per delegittimarlo. Una macchinazione ordita da chi è molto più in alto di noi» hanno detto, più o meno con le stesse parole, Testini, Simeone e Tagliente.
I carabinieri indagati hanno poi elencato «gli encomi ricevuti in una carriera specchiata» e parlato delle loro operazioni antidroga, sostenendo di essere «invisi e odiati» da transessuali e tossici della zona Nord di Roma, dove si trova l’appartamento di via Gradoli in cui il governatore è stato ripreso in compagnia del trans.
Gli investigatori hanno interrogato poi anche Brenda, un altro trans con cui Marrazzo si sarebbe incontrato: «Non conosco Marrazzo», ha detto ai giornalisti. Smentita però dal suo fidanzato: «No, lo conosce bene. Ma Brenda non c’entra niente col video: è stata messa in mezzo dalle altre perché era l’unica che non rubava e per questo veniva ricompensata da Marrazzo, che pagava di più».