Cassazione. Il cane morde? Il padrone paga anche se lo lega

Pubblicato il 17 Aprile 2010 - 21:48 OLTRE 6 MESI FA

Quando il cane morde, il padrone paga i danni, anche se Fido è legato. A stabilirlo è la Corte di Cassazione che sottolinea come per liberarsi da responsabilità non basti più «la prova di avere usato la comune diligenza nella custodia del’animale».

Solo un evento «improvviso, tale da superare ogni possibilità di resistenza o contrasto da parte dell’uomo, potrebbe scagionarli». In questo modo, la Terza sezione civile – sentenza 9037 – ha accolto il ricorso di un 80enne di Messina, Luciano S., che nel 2000, entrando in un edificio per svolgere la sua attività in un frantoio, venne assalito da un pitbull che Francesco T., il padrone, aveva provveduto a legare con una catena di tre metri, in un posto distante dal cancello di ingresso.

Secondo la Suprema Corte, che ha accolto il ricorso dell’anziano morsicato dal pit bull, «la responsabilità di cui all’art. 2052 c.c., prevista a carico del proprietario o di chi si serve dell’animale per il periodo in cui lo ha in uso, in relazione ai danni cagionati dallo stesso, trova un limite solo nel caso fortuito, ossia nell’intervento di un fattore esterno alla causazione del danno, che presenti i caratteri della imprevedibilità, della inevitabilità e della assoluta eccezionalità».

Il proprietario del cane «per liberarsi da ogni fardello dovrà provare l’esistenza di un fattore, estraneo alla sua sfera soggettiva, idoneo ad interrompere il nesso causale, non essendo sufficiente la prova di avere usato la comune diligenza nella custodia dell’animale».