Castiglione d’Adda, dipendente del Comune per un anno si rifiuta di mettersi la mascherina: alla fine si licenzia

Alla fine ha preferito licenziarsi e lasciare il posto fisso pur di non mettersi la mascherina. Un 50enne dipendente pubblico del Comune di Castiglione d’Adda, dopo un anno di battaglie legali, perse, alla fine ha deciso di licenziarsi pur di non mettersi la mascherina in ufficio.

La vicenda è iniziata nel gennaio del 2021

Racconta il Corriere della Sera:

“È arrivata così la parola fine a una lunga vicenda iniziata a gennaio 2021, quando il Comune aveva deciso di sospendere l’impiegato per otto giorni perché contrario all’uso della mascherina in ufficio. A nulla sono valsi i richiami e le parole dei colleghi per farlo ragionare. Addirittura l’ex dipendente pubblico aveva portato avanti in questi mesi un duro (e costoso) braccio di ferro contro l’ente comunale che l’aveva sospeso dal lavoro per sei mesi nel 2021. A partire dalla decisione di impugnare davanti al Tar della Lombardia la decisione del Comune di Codogno che, attraverso la commissione disciplinare interna, lo aveva sospeso dal servizio. Il tribunale amministrativo, però, con sentenza del giugno 2021, ha giudicato la scelta dell’ente in linea con le decisioni del Governo per quanto riguarda le disposizioni per evitare il rischio contagio e la nascita di focolai negli uffici. Sulla questione si è espresso, a febbraio 2022, anche il tribunale del Lavoro di Lodi: anche in questo caso il giudice ha condannato il dipendente a pagare 5mila euro di spese legali al Comune”.

L’epilogo 

E così alla fine l’impiegato, forse stanco di sborsare denaro, ha deciso di licenziarsi. 

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